Capitale Cultura, la lettera di Miseferi: ‘Arginate i ‘Riggitaneddi’, la mia città continuerà a splendere’
"Il vero "riconoscimento", quello che conta, lo dobbiamo avere nel cuore e nella fierezza per ciò che storicamente siamo" le parole di Miseferi
13 Marzo 2025 - 10:14 | Redazione

Cara Reggio Calabria, come Artista, quindi Professionistia in ambito Culturale ma soprattutto, Tuo fiero figlio, non posso nascondere il mio rammarico per la mancata assegnazione del titolo di “Capitale della Cultura 2027” a Te, mia amata Città che affondi le Tue radici nella Magna Grecia, ricca di un patrimonio culturale, paesaggistico e artistico unico al mondo.
Tu Rhegion delle meraviglie dal 743 A.C. che con la Tua posizione geografica, il fascino dello Stretto, le tradizioni millenarie e la Tua innata bellezza, non solo rappresenti un simbolo di Cultura e Storia ma anche una straordinaria proiezione che dal passato guarda al futuro. Mi è difficile accettare che questa eredità incomparabile non Ti sia stata riconosciuta ma nonostante ciò Reggio mia, continuerai a splendere, non solo attraverso i Tuoi panorami, tramonti mozzafiato, il Tuo mare, il Tuo Castello e le Tue opere d’Arte ma anche grazie alla passione e all’impegno di tutti noi Reggini che Ti amiamo davvero.
Come ho sempre fatto anche insieme a mio Fratello Giacomo Battaglia in ogni contesto e continuerò a fare nei miei impegni futuri nel campo della Televisione, del Teatro, del Cinema, della Radio, dei Social, tenderò sempre a sottolineare il mio senso di appartenenza a Te, mia meravigliosa Città natale, di cui andrò sempre fiero e della quale promuoverò in ogni dove le Tue bellezze. Invito perciò tutta la Comunità a valorizzare ancora di più la nostra Terra, perché il vero “riconoscimento”, quello che conta, lo dobbiamo avere nel cuore e nella fierezza per ciò che storicamente siamo.
Ma soprattutto Vi invito ad arginare il fenomeno costituito dai più subdoli nemici della Città e dei Reggini: I “Riggitaneddi“! Quelli che godono delle sconfitte subite da Reggio in campo Sociale, Economico e “Calcistico”, pur di poter “finalmente” alimentare un proprio meschino tornaconto, asserviti e appecoronati a questo o quell’orientamento politico o interesse privato. Uno “sport” praticato già negli anni ’70 con i famosi Moti di Reggio che divisero oltre che a mortificare la Città e praticato ancora in questi giorni. Ma come si fa a godere della mancanza di un’amplificata visibilità nazionale che si sarebbe ottenuta con il titolo di “Capitale della Cultura 2027” e dei relativi vantaggi per tutti e tutto nell’area dello Stretto, pur di dimostrare che le colpe sono dell’Amministrazione di turno, quando poi a gestire i “Benefit” della nomina, fra due anni, nel 2027 sarebbe potuta essere la Classe Politica di un colore diverso? Le Amministrazioni con i suoi Rappresentanti Politici passano, Reggio Calabria rimane. Concetto mutuabile anche per la Reggina, della quale Presidenti, Calciatori e Allenatori passano ma resta solo la Maglia Amaranto. E niente, nelle nostre latitudini alcuni, scelgono ancora di applicare lo stesso e folle principio di quel Marito che pur di fare un dispetto alla Moglie, decide di evirarsi.
Basta nutrire il proprio “egoismo/fondamentalismo”, senza minimamente pensare ai vantaggi di un intero Territorio. E qui, nonostante la nostra sia millenaria, proprio per quanto sopra, invidio due “Simboli” ad altre antiche Culture che mi dispiace non siano presenti nelle nostra, almeno come ricordo e monito sulle conseguenze delle porprie scelte.
La prima è la “Rupe Tarpea“, una rocciosa parete scoscesa situata sul Campidoglio dell’antica Roma (e tuttora visibile), dalla quale venivano “fatti accomodare” i traditori e i nemici della Città, che così venivano simbolicamente e definitivamente espulsi dall’Urbe, considerato che avevano dimostrato di non amare. L’altra è “The Traitors’ Gate”, la “Porta dei Traditori” che si trova a Londra. Ed era l’ingresso attraverso il quale venivano condotti gli accusati di tradimento, i quali in barca, sulle acque del Tamigi, venivano trasportati all’interno della “Torre” ma non per offrire loro un confortevole soggiorno.
Con Amore Infinito per la mia Reggio Calabria, Tuo fiero figlio, Gigi Miseferi
