Reggio, l'Ite Piria celebra la giornata della disabilità - FOTO

Canto, recitazione, poesia, momenti di riflessione e tanta voglia di crescere insieme. Il resoconto delle iniziative dell'istituto reggino in occasione del 3 dicembre

È stata l’ONU a proclamare nel 1981 la Giornata internazionale delle persone con disabilità che viene celebrata ogni anno il 3 dicembre allo scopo di promuoverne i diritti e il benessere. E l’Ite Piria di Reggio Calabria non poteva rimanere impassibile di fronte ad una ricorrenza così importante. Ed ha quindi promosso un’iniziativa coinvolgente che ha visto la partecipazione attiva di studenti, volontari, docenti, assistenti educativi, che hanno attribuito il giusto valore ad un giorno da sottolineare.

La giornata della disabilita all’Ite Piria

“L’attenzione da porre alle persone diversamente abili, – ha detto la dirigente Anna Rita Galletta – significa focalizzare la disabilità e trasformarla in fonte di rinnovamento, inclusione e forza. Il fiore all’occhiello della nostra scuola è proprio quello di porre particolare attenzione nei confronti dei disabili, grazie anche alla professionalità dei docenti che ne fanno parte. Tutto questo, – ha aggiunto – per far sì che il ragazzo e la famiglia si sentano inclusi nella comunità scolastica per la conquista della loro personalità. Oggi è un giorno di festa in cui tutti noi vogliamo con coscienza ribadire che l’inclusione è un diritto da ottenere con il minor sforzo possibile”.

Il resoconto delle iniziative

Canto, recitazione e poesia hanno reso l’evento carico di emozione, tanto da indurre Roberta Racinaro, responsabile struttura Mariotti, a proporre un protocollo d’intesa tra Casa Gulli e l’istituto Mariotti con il Piria, al fine di fare rete ed avviare dei Pcto, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.

Sofia Belfiore, della classe V B turismo, ha ammaliato i presenti con la sua voce intonando dolci canti; Eleonora Lombardo, studentessa universitaria, ha recitato egregiamente toccanti monologhi, uno dei quali sul disturbo ossessivo compulsivo.

E ancora Daniele Martino, alunno seguito dalla docente Marisa Vazzana, ha interpretato “Lettera di un padre”. Il tutto introdotto dai saluti nel linguaggio dei segni di Cosimo Bevilacqua, incoraggiato dall’assistente Angela Andreacchio.

“Le parole sparse per la scuola segnano un percorso. – ha esordito  poi Angelo De Masi, assistente educativo, tirocinante al Piria – Parlare è la chiave per capire la disabilità, un disagio, una gioia o una sconfitta. Se usate sapientemente le parole possono cambiare l’intera esistenza di una comunità. Ma non esiste parola più bella di un sorriso. – ha aggiunto – Non è vero che non si parla quando si sta in silenzio. I gesti parlano. Lo abbiamo visto oggi e ne abbiamo capito l’importanza”.

Tre alunne della V CT, Caterina Latella, Giorgia Ficara e Marianna De Franco, hanno invece interpretato delle poesie preparate dal loro professore Antonino Pensabene e accompagnate musicalmente da Alessandro Barillà, Antonio Ciglione e Sergio Scafaria, classe IV SIA.

La sede del Piria di via Pensilvania dov’è avvenuto l’incontro è stata curata e abbellita da percorsi e disegni fatti dai ragazzi con il supporto di docenti e assistenti, tra cui Vittoria Diano, referente del laboratorio dell’inclusione, che hanno tirato fuori il meglio dagli studenti più chiusi, dando vita tra le altre cose all’albero dell’inclusività, l’albero dei diritti e l’albero delle multidiscipline.

“Tutti i momenti vissuti oggi rappresentano un punto di riflessione. – ha concluso la dirigente – Lo sbocco univoco dev’essere quello che la diversità arricchisce. Approfittiamone. Cerchiamo di comprendere che ogni momento può essere vissuto con un’intensità che dipende dalla solo modalità con cui lo affrontiamo”.