Gratteri a Muschio Selvaggio: 'A Reggio e Vibo prolifera la massoneria deviata'

"Solo il 2-3% degli ndranghetisti sono ricchi..il resto sono morti di fame che moriranno in carcere o uccisi", le parole di Gratteri a Fedez

“Solo il 2-3% degli ‘ndranghetisti sono ricchi. Persone che hanno stanze piene di euro o dollari. Gli altri sono morti di fame, inutili idioti, stolti, stupidi che pensano di farsi battezzare dalla ‘Ndrangheta per fare la scalata e diventare potenti, senza capire, invece, di essere semplici garzoni che moriranno in carcere o uccisi”.

Lo ha detto il magistrato calabrese Nicola Gratteri ospite dalla 106esima puntata del podcast Muschio Selvaggio condotto da Luis Sal e Fedez, andata in onda qualche giorno fa. Una “chiacchierata” sulla mafia, in particolar modo sulla ‘Ndrangheta e le sue diramazioni internazionali.

Gratteri a Muschio Selvaggio

Nicola Gratteri Muschio Selvaggio

“Le mafie esistono già dal regime borbonico, ancora prima dell’Unità d’Italia” ha ricordato il Procuratore di Catanzaro nel corso della sua intervista a Muschio Selvaggio.

Una “poltrona” insolita quella del podcast dedicato a temi di cultura e società caratterizzato da momenti di approfondimento, serietà, gioco e imprevedibilità, che ha però contribuito a portare il dibattito sulle mafie all’attenzione del web e, probabilmente, anche dei più giovani, tanto da superare, in soli 5 giorni, oltre 1 milione di visualizzazioni. E, proprio a tal proposito il magistrato calabrese ha ribadito:

“Bisogna cercare di parlare a tutti. Parlare, e farlo soprattutto ai ragazzi, non è mai tempo perso. Vado spesso nelle scuole, da più di 30 anni. L’importante è fare comunicazione, non importa il “dove”. Noi giuristi parliamo tra di noi, ma a me interessa soprattutto parlare alla gente, spiegare loro che si deve avere fiducia nelle istituzioni”.

La massoneria deviata a Reggio Calabria

“La ‘Ndrangheta è parassitaria – ha spiegato Gratteri ripercorrendo il fenomeno del Brigantaggio, “che nulla ha a che vedere con la mafia” – ha delle regole che servono solo a tenere i soldatini allineati. Il brigantaggio, dal suo canto, è stato un modo per rispondere al potere dell’epoca”.

Secondo Fedez “Reggio Calabria è il luogo con più logge massoniche al mondo” e il Procuratore annuendo aggiunge “Anche Vibo Valentia non scherza”.

“Possiamo di certo dire – ha aggiunto Gratteri – che la Calabria, in generale, ha la più alta densità di massoneria in Italia. È vero anche che la ‘Ndrangheta è l’unica mafia al mondo presente in tutti i continenti. La componente massonica è quella che non solo l’ha tenuta in vita, ma che l’ha resa forte, impenetrabile”.

E qui, l’inevitabile parallelismo con Cosa Nostra che ha perso il potere dopo essersi affidata a Riina – un pazzo per Gratteri – che ha fatto di tutto per attirare l’attenzione dello Stato.

“La ‘Ndrangheta, al contrario, da sempre cerca accordi con le istituzioni, dalle forze dell’ordine alla magistratura, passando per la politica ed il mondo delle professioni. Questo è stato reso possibile dalla creazione della “Santa”, negli anni ’70. Si tratta della prima dote (noi diremmo grado, ma nella ‘Ndrangheta non è permesso utilizzare termini che facciano riferimento alle forze dell’ordine) della società maggiore che consente la doppia affiliazione, ovvero: la ‘Ndrangheta è nella Massoneria deviata, cioè delle logge coperte, non riconosciute da palazzo Giustiani. Spesso capita che il confine tra le logge ufficiali e non, sia davvero sottile”.

Fedez ha poi riportato la testimonianza di un amico che ha studiato all’Università di Reggio Calabria secondo cui “è impossibile, qui, non venire a contatto con le logge massoniche”.

“La massoneria deviata – ha spiegato Gratteri – gestisce tutto. Dalle assunzioni ai concorsi. La Santa è il vero cancro della società contemporanea ed oggi è molto più forte di prima. Noi abbiamo fatto passi da gigante nel contrasto alla ‘Ndrangheta, ma gli alti livelli (quello delle professioni) abbiamo iniziato a toccarlo, ci sono già dei processi significativi in corso, ma le reazioni sono spesso forti e scomposte, tenendo conto che capita di avere anche l’appoggio di uomini che stanno in Parlamento o che hanno potere”.

“Ndrangheta sempre più simile a noi”

“Le mafie non stanno ferme, immobili. Le mafie mutano con il mutare sociale ed è per questo che la ‘Ndrangheta è sempre più simile a noi. Vestono come noi, mangiano come noi, non sono delle persone che noi possiamo pensare come retrograde, rozze. Lo ‘ndranghetista non è il cafone che arriva al bar con il SUV da 80 mila euro con la camicia sbottonata. Quello è gangsterismo. Criminalità comune. Lo stolto, lo stupido.

Noi abbiamo capi mafia che sono di un’asciuttezza, sembrano Lord inglesi. Se si va a dare un’occhiata nelle carceri i detenuti modello sono proprio gli ‘ndranghetisti. Sono quelli che non creano mai problemi, che non hanno punizioni e che escono prima dal carcere, che riescono a perseguire i loro obiettivi”.

La ‘Ndrangheta milanese

“C’è un’altissima densità di ‘Ndrangheta tutt’attorno all’area di Milano”.

Gratteri, parlando di Buccinasco, luogo di nascita di Fedez, e ricordando di “aver avuto molti clienti” di quel paesino, ha introdotto il tema della ‘ndragheta fuori dai confini calabresi.

“E vi sono coinvolte tantissime aziende, in particolar modo nel settore della grande distribuzione, della ristorazione e dello svago, traffici gestiti dai prestanome della ‘Ndrangheta”.

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