Helios, Falcomatà: 'I reati contestati non hanno nulla a che vedere con la 'ndrangheta'

Il primo cittadino torna sulla bufera 'Helios': "Escluse le deduzioni vediamo se a queste persone vanno contestati dei reati o vanno elogiate"

Il primo cittadino di Reggio Calabria torna a parlare dell’operazione Helios che ha visto indagati diversi consiglieri della Città Metropolitana e alcuni suoi ‘fedelissimi’.

“Questa operazione nella sintesi fatta dai media, anche nazionali, ha accostato il nome della mia amministrazione a procedimenti relativi ad associazione mafiosa. Quelle che sono ipotesi di reato contestate ai miei assessori e consiglieri nulla hanno a che vedere con ex art. 416 e 416 bis. Non è bello, per una persona che fa politica, vedere la scritta ‘ndrangheta/mafia appalti in politica. È chiaro che le persone fanno fatica a distinguere o a comprendere dove stia la verità. Oppure si fidano di ciò che leggono”.

Giuseppe Falcomatà prosegue:

“Nei giorni scorsi sono state pubblicate alcune intercettazioni telefoniche di conversazioni fra i miei assessori e i vertici della società Avr. Vi inviterei a pubblicarle tutte e non parzialmente, in modo tale che le frasi possano essere contestualizzate e non estrapolate dal discorso generale. Una volta escluse le ‘deduzioni’ vediamo se a queste persone vanno contestati dei reati o vanno, invece, elogiate per i modi di agire e operare”.

Il primo cittadino conclude:

“Ci tengo a chiamare in causa tutte le persone, le associazioni, i movimenti, la cosiddetta società civile e sindacati che, nei giorni in cui si discuteva la possibilità di evitare licenziamenti di persone già assunte ed in cui l’amministrazione operava per salvare una realtà sociale come la Coop Rom 95, hanno stimolato la nostra attenzione. Allora ci avete presi per mano per indurci a seguire quelle vicende. Sarebbe importante, adesso, che con la stessa intensità, con la stessa vicinanza con cui ci si spendeva all’epoca, oggi si dicesse qualcosa. 

Don Italo Calabrò diceva ‘Amate tutti coloro che trovate sulla vostra strada, nessuno escluso mai’. Vorrei che ricordassimo don Italo non soltanto alla vigilia del suo anniversario. I suoi insegnamenti dovrebbero divenire una filosofia di vita”.