Il "Giudice meschino” di Mimmo Gangemi: la Calabria in tutte le sue sfaccettature

di Eva Curatola - Il "Giudice meschino" è un appa

di Eva Curatola – Il “Giudice meschino” è un appassionante romanzo di ‘ndrangheta di Mimmo Gangemi, ingegnere e scrittore calabrese.

Dal libro, pubblicato nel 2009, è stato tratto anche un film mandato in onda nel 2014, su Rai 1 in due diverse serate. Nonostante il successo riscosso, lo scrittore viene descritto da tutti come una persona semplice dal carattere gentile, ma soprattutto, come colui che è riuscito ad incantare anche Luca Zingaretti; il famoso attore infatti, fin dalla prima lettura, rimase estasiato dalla storia scritta da Gangemi.

Il Giudice Meschino” è solo uno dei suoi tanti libri, ma costituisce un esempio eclatante di come Stato e Mafia vivano in simbiosi, pur rimanendo i due argini di un fiume, l’uno di fronte all’altro.

Protagonisti sono Alberto Lenzi, un magistrato scansafatiche con un futuro da riscattare e un capobastone della ‘ndrangheta Don Mico Rota, giunto ormai al termine della sua carriera da mafioso. Attraverso il personaggio di Don Mico Rota il lettore viene calato in una realtà fatta di silenzi eloquenti, di parole dette e non dette, di conversazioni da interpretare, di situazioni davanti alle quali il protagonista è costretto a muoversi con molta circospezione, diffidando di tutto e di tutti.

Il romanzo racconta la società calabrese in tutte le sue mille sfaccettature. L’autore non si trattiene, mette tutto se stesso nella storia; le descrizioni sono minuziose, i dialoghi veritieri e coinvolgenti, i luoghi scelti fanno da cornice ad un’opera perfetta, pensata fin nei più piccoli particolari. La scrittura è originale oltre che intrigante, è impossibile fare una pausa o alzare lo sguardo dalle pagine.

Quella de Il Giudice Meschino è una storia che ci tocca da vicino, per questo, oltre che per la bellezza del libro in sè, tutti dovremmo accostarci almeno una volta a questa lettura.

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