di Federica Geria – È da poco uscito il video di “Popolare”, terzo estratto dall’album “L’unica cosa che ho” del rapper reggino SK8 (Esse Kappa Otto), in uscita l’8 aprile 2016 in free download.
Il videoclip (regia, riprese e montaggio Maurizio Albanese della Tanto di Cappello Production), vede la partecipazione di Masta P nella duplice veste di MC e produttore ed è interamente girato a Reggio Calabria, offrendo uno spaccato di quel mondo “popolare” presente in maniera marcata sul territorio.
Oggi CityNow incontra l’artista reggino SK8 che, in un’esclusivissima intervista ci racconta della sua grande passione e di ciò che vuole trasmettere attraverso i suoi brani:
Quando e come nasce la tua passione per la musica?
“Tutto inizia intorno ai 15 anni! Quella è un’età particolare, in cui necessiti di una direzione, di qualcosa che ti completi, ti caratterizzi…un’età in cui inizi a formare un tuo modo di pensare e in cui hai bisogno di esprimerti e comunicare chi sei e cosa vuoi. Io ho trovato queste risposte nella musica Hip Hop! Nell’album c’è un pezzo che parla proprio di questo, “Virus doppia H”, dove a un certo punto dico: “Non so quando ho iniziato, intendo il preciso momento/ è stato più che altro quasi un innamoramento/ dapprima domandavo alla ricerca di parole/fino a quando le risposte arrivarono da sole.” In effetti è stato proprio così, all’epoca ovviamente non c’erano tutti i canali di comunicazione e mezzi di informazione attuali, quindi è stata una continua ricerca. Tutto si svolgeva in maniera molto diretta: chi ascoltava rap lo riconoscevi subito da come era vestito, c’erano elementi molto caratterizzanti che ti facevano riconoscere un tuo “simile”. Quindi iniziavi a conoscere gente, a scambiare pareri, a partecipare a qualche serata, a comprare un paio di dischi e senza neanche accorgertene ti ritrovavi dentro al fantastico mondo del rap! La passione per la scrittura e l’amore verso il rap come forma di comunicazione mi hanno poi portato a cimentarmi al microfono.”
Il tuo ultimo singolo, pubblicato con videoclip ufficiale è “Popolare”. Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
“Il pezzo offre uno spaccato di quel mondo popolare presente in maniera marcata sul territorio. E’ una “laconica fotografia di un’epoca”, una passeggiata “nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi” parafrasando De Andrè. “Quartieri come villaggi urbani” fatti di gente umile, semplice, in giro tutto il giorno per portare a casa il pane, di mendicanti, di senzatetto, un mondo che a causa dei suoi fragili equilibri, sfocia a volte nella povertà più cruda a volte nella microcriminalità. E’ un mondo che è parte integrante della nostra società ma del quale a volte ignoriamo logiche e dinamiche perché “c’è un confine oltre il quale non puoi entrare”.
Il brano è firmato SK8 feat. Masta P. Come nasce la vostra collaborazione?
“Con Nicola ci conosciamo da parecchi anni, lui è uno di quei personaggi che hanno portato Reggio ad avere una visibilità nazionale per quanto riguarda la musica rap, membro del collettivo Kalafro Sound Power e autore di altri lavori da solista. La nostra collaborazione nasce nel 2014 con il pezzo “La rabbia esplode” che abbiamo fatto uscire sotto il nome di RCMuckrakers, un brano di denuncia e speranza che ha avuto, nel suo piccolo, un successo oltre le aspettative. L’idea di “Popolare” inizialmente doveva far parte del progetto RCMuckrakers, poi, invece, riveduta e corretta si è concretizzata in questo video e in questo tipo di collaborazione.”
Da dove deriva la scelta di girare il videoclip tra le mura di Reggio Calabria?
“Il video non poteva che essere girato a Reggio Calabria. Il pezzo, nella sua stesura, nasce tra le strade di questa città, tra un giro a piedi e un paio di fermate di autobus, tra i mercatini della città e le immagini rubate di sfuggita dal finestrino di una macchina o in sella a uno scooter…Probabilmente, invece, avremmo potuto aggiungere alcuni elementi in più, ma essendo il disco un’autoproduzione e non essendoci né etichette né sponsor di alcun tipo a supporto del progetto, il budget a disposizione ci ha costretti ad abbattere i costi, vincolandoci quindi in termini di spostamenti, tempi, ecc…”
Presto uscirà l’intero album “L’unica cosa che ho”. Svelaci qualcosa di più.
“Infatti, l’album uscirà l’8 aprile 2016 in freedownload in esclusiva su www.barrediplutonio.com. Si tratta di un album rap dal sapore classico, pieno di rime, scratches e citazioni, che suona Hip-Hop nel senso più tradizionale del termine. E’ un disco completo, che affronta vari argomenti, da quelli strettamente Hip Hop a quelli sociali, da quelli più leggeri ad altri più introspettivi e personali, mantenendo sempre uno stile riconoscibile e omogeneo. Il titolo dell’album riassume una vita caratterizzata da instabilità economica, lavorativa, sentimentale, fatta di continui spostamenti, rapporti rovinati e amici persi lungo il tragitto, in cui l’unica costante, l’unico punto fermo, “l’unica cosa che ho” è appunto la musica. Il disco, composto da 12 tracce, vede la partecipazione di vari ospiti tra produzioni e featuring, tra i quali spicca Bboy Enea (Back Pack Hertz, Fighting Soul, Torino) che ha prodotto ben 9 tracce ed è anche l’autore di tutti gli scratches presenti sull’album. Le altre produzioni sono state affidate a Ciccio Shiva e a Masta P con quest’ultimo al microfono anche in 2 tracce. Mastro, “JL” Giuseppe Leoni e Fabiana Marcianò completano la lista degli ospiti, tutti amici e artisti che non finirò mai di ringraziare per la disponibilità e il talento che mi hanno offerto. Non posso non ringraziare Maurizio Albanese che, oltre a curare i video usciti finora, ha missato e masterizzato l’intero album. Concludo dicendo che il disco è interamente dedicato a un caro amico ed è per questo motivo che ho deciso di stampare anche delle copie fisiche, per dargli il giusto omaggio.”
Quanto le tue origini calabresi influenzano il tuo percorso musicale ed artistico?
“Tantissimo. Il rap di per sé è un genere legato molto al territorio, dove anzi le proprie origini vengono spesso rivendicate con orgoglio. In me il tutto è amplificato dal fatto che vivendo all’estero da tanti anni il senso di appartenenza è ancora più marcato. Se in cuffia il sound è prevalentemente d’oltreoceano, negli occhi e nel cuore le immagini sono sempre quelle della mia terra!!”
GUARDA IL VIDEO UFFICIALE: https://www.youtube.com/watch?v=XJFVJuaxgEA