Inaugurata a Arasì la piazza intitolata al pilota dell’Aeronautica Paolino D’Errigo
"Ha scelto di crescere qui e da questo luoghi sognava di imparare a volare. Ci è riuscito ed è diventato un eroe" le parole dell'assessora Briante
01 Agosto 2025 - 15:07 | Comunicato Stampa

Nei giorni scorsi è stata inaugurata in località Arasì una piazza intitolata al tenente Paolino D’Errigo, pilota dell’Aeronautica militare che perse tragicamente la vita nel 1956 durante un volo di addestramento nei cieli di Cagliari. A rappresentare l’Amministrazione comunale, durante l’occasione, è stata l’assessora Anna Briante. Alla cerimonia erano presenti anche una delegazione dell’Aeronautica Militare e Paola D’Errigo, nipote del pilota, che portò il suo nome e che purtroppo scomparve poco prima della sua nascita. Era presente anche l’ing. Lavino per l’Aero Club dello Stretto.
Le parole dell’assessora Anna Briante
«Questi sono momenti importanti – ha dichiarato l’assessora Briante – perché d’ora in poi chi passerà da questo luogo si chiederà chi è stato Paolino D’Errigo e perché ha meritato l’intitolazione di questa piazza. Lui ha scelto di crescere ad Arasì e proprio da questi luoghi suggestivi scrutava il cielo sognando di imparare a volare. Non solo c’è riuscito, ma è diventato un eroe. La comunità di Arasì avrà modo di ricordarlo per sempre – ha concluso – e questo come Amministrazione ci inorgoglisce».
La vita e la carriera di Paolino D’Errigo
Paolino D’Errigo nacque a Monza il 30 dicembre 1930, dove il padre, Giovanni D’Errigo, prestava servizio nella Guardia di Finanza. Successivamente la sua famiglia si trasferì ad Arasì, nella casa della madre, Caterina Musolino, ma quando dopo qualche anno i suoi genitori andarono a vivere in città, lui volle rimanere in paese ospite di una zia. Dopo la maturità Classica al Liceo “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria, entrò nella Scuola Allievi Ufficiali dell’Aeronautica Militare, conseguendo il brevetto di pilota il 30 dicembre 1954, per poi essere assegnato al 202° Gruppo presso l’aeroporto di Elmas (Cagliari).
Dalle scarne informazioni acquisite dopo oltre sessant’anni, si sa che, essendo giudicato un ottimo pilota, gli venne conferito il ruolo di Ufficiale istruttore di volo. Ed è proprio nell’ambito di questa attività che il 30 ottobre 1956 decollò da Elmas assieme al sergente Fabrizio Gobbi, non facendo più ritorno. L’aereo, un Beechcraft T-6, fu poi ritrovato in mare, in località Sarrok, su un basso fondale. Entrambi gli aviatori erano deceduti.
I funerali e l’epitaffio
Le esequie si celebrarono a Reggio Calabria, presso la Chiesa di San Giorgio al Corso, alla presenza di autorità civili e militari. Un drappello gli rese gli onori militari e lo accompagnò al Sacrario del cimitero di Condera. In seguito venne poi tumulato in una cappella privata. L’epitaffio riportato sulla sua lapide è:
«Il cielo che fu la sua passione terrena sia ora la sua eterna dimora».