Caserma a Santo Stefano, il ministro Piantedosi: "Inaugurazione che mi inorgoglisce"

"Lo Stato - ha detto Piantedosi - vuole inviare un chiaro messaggio di presenza ai cittadini di Santo Stefano"

“È un momento particolarmente importante che mi inorgoglisce sia come cittadino che come ministro perché assume una moltitudine di significati ed un grande valore simbolico.

Oggi festeggiamo un significativo successo dello Stato, la conclusione di un percorso articolato e complesso che ha visto impegnati più livelli istituzionali nella direzione di sottrarre alla ‘ndrangheta beni utilizzati in passato per scopi illeciti per riconsegnarli ai canali della legalità”.

A dirlo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della cerimonia di inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri di Santo Stefano d’Aspromonte in uno stabile confiscato alla ‘ndrangheta.

 

Le parole di Piantedosi

“È anche un evento – ha aggiunto – dai contorni concreti e tangibili, perché oggi quei beni vengono rimessi nella disponibilità dei cittadini, destinandoli anche al contestuale soddisfacimento di una duplice esigenza, il bisogno allocativo di un presidio territoriale dell’Arma dei Carabinieri, sempre gradito e si vede anche dai cartelli dei ragazzi, e la necessità dei cittadini di vedere assicurata la sicurezza del territorio per il tramite dell’Arma.

Noi abbiamo il dovere di assicurare che lo Stato sia in grado di garantire quel bisogno di sicurezza e di protezione che può essere sostenuto solo attraverso le condizioni di legalità sempre più efficaci e concrete. E la nuova stazione dei Carabinieri riteniamo vada proprio in questa direzione accanto all’azione di prevenzione e contrasto che potrà mettere in campo nel migliore dei modi”.

Piantedosi ha quindi sottolineato che lo Stato “sta lavorando ad una strategia più complessa per il contrasto al crimine organizzato. Una strategia – ha detto – che passa anche attraverso una duplice manovra sui beni dei mafiosi. Da una parte colpisce la forza patrimoniale delle cosche depauperando le fonti di reddito e ricchezza capaci di inquinare il sano tessuto sociale ed economico di questo Paese e dall’altra valorizza questi beni confiscati mettendoli nella disponibilità della cittadinanza a beneficio di esigenze collettive di natura sia istituzionale che sociale”.

 

Ricordando la recente inaugurazione a Reggio Calabria della nuova sede dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il ministro ha sottolineato “il fondamentale contributo che l’Agenzia sta fornendo in questo percorso con l’impegno e l’intelligenza della sottosegretaria Wanda Ferro e anche del direttore prefetto Corda. Su questo versante l’agenzia ha un ruolo molto importante.

Dal 2010 l’Agenzia ha destinato ben 179 beni immobili siti nel Comune di Santo Stefano in Aspromonte, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro. Ecco l’importanza di un’istituzione come quella dell’Agenzia”.

“Lo Stato – ha detto Piantedosi – vuole inviare un chiaro messaggio ai cittadini di Santo Stefano. Questi immobili, originariamente impiegati come basi operativi di arroganza e prepotenza per lo svolgimento di attività illecite, vengono oggi impiegati, in una sorta di contrappasso, per contrastare ogni fonte delittuosa di illegalità e ad essi viene assegnato il compito di essere baluardi di sicurezza per prevenire e contrastare nuove forme tumorali mafiose a danno della collettività. Lo Stato è presente e vigile e non la lascia sola la comunità come non l’ha mai lasciata sola”.