Garante Stanganelli a Mosorrofa: 'Uno studio epidemiologico per verificare la 'tossicità' dell'area'

I roghi (non solo del 2023) hanno portato a danni per la salute dell'uomo, inclusa una maggiore incidenza di patologie oncologiche? Sarà un'indagine epidemiologica a dirlo

“Appena ricevuta la segnalazione da parte del Comitato di Quartiere di Mosorrofa mi sono subito interfacciata con il presidente Andidero per verificare di persona le criticità che mi erano state rappresentate”.

È così che esordisce la Garante per la Salute Anna Maria Stanganelli, ai microfoni di CityNow, nel pomeriggio di ieri durante il sopralluogo nel quartiere periferico di Reggio Calabria che, a fine luglio, è stato travolto dagli incendi. Il verde degli alberi e della vegetazione ha lasciato spazio al grigio ed al nero della cenere, rendendo davvero spettrale un panorama solitamente suggestivo.

Sopralluogo della Garante per la salute a Mosorrofa

Stanganelli Mosorrofa 2

“Ho proceduto ad inoltrare la segnalazione a me indirizzata – ha proseguito la Garante – al sindaco del comune di Reggio Calabria, al sindaco della Metro City, alla Procura, alla Prefettura ed al dipartimento di prevenzione dell’Asp”.

I residenti preoccupati dai fumi che, tutt’oggi, interessano l’area si sono rivolti alla massima istituzione in tema sanitario a livello regionale per avere risposte concrete.

“Durante i roghi di luglio – racconta un cittadino – si sono bruciate 500 piante di ulivo e tutto il frutteto”.

Una conta davvero assurdo per un territorio di così “piccole” dimensioni.

Le preoccupazioni dei residenti

Piazza Mosorrofa

Pasquale Andidero, Presidente del Comitato di Quartiere di Mosorrofa ha spiegato il motivo dell’invito alla Garante regionale per la salute:

“Questa terra necessita di una lente di ingrandimento per quantificare il danno arrecatole dalle fiamme dello scorso luglio in termini di salute dei cittadini. Tra le aree interessate dagli incendi c’era anche una discarica abusiva, che chiediamo da anni al comune di bonificare perche insiste in dei terreni coltivati e sulla fiumara che porta al Calopinace.

Noi temiamo che ci sia un rischio sanitario elevato. La dott.ssa Stanganelli ha accolto immediatamente il nostro invito, mostrandosi sensibile alle problematiche dei cittadini che, in questa porzione di terra, tra l’altro, posseggono quasi tutti un orto.

Anni fa – ha prosegue il racconto – c’erano stati diversi roghi e in seguito erano aumentati in modo esponenziale i casi di tumore fra i residenti dell’area. C’è poi da considerare anche il fattore del rischio idrogeologico che tutto frani, gli alberi prima contribuivano alla tenuta della montagna, adesso sono stati interamente bruciati dalla potenza devastante del fuoco.

Altro problema – ha aggiunto Andidero – è quello inerente la diossina prodotta dalla plastica bruciata sia depositata sulla fiumara del Calopinace e del Sant’Agata, dunque un rischio che non incide solo sulla popolazione di Mosorrofa, ma su tutta la città di Reggio Calabria”.

Stanganelli: “Uno studio epidemiologico per la città di Reggio”

Stanganelli Mosorrofa 4

“Nei prossimi giorni – ha assicurato il Garante – incontrerò il dirigente del Consiglio Nazionale delle Ricerche per avviare uno studio sull’area, gli ho anticipato la mia presenza qui oggi. Un’indagine epidemiologica estesa a tutta la città di Reggio”.

Stanganelli, una volta ascoltate le istanze dei cittadini ha garantito:

“Illustrerò al Prefetto le criticità portate alla mia attenzione, certa che recepirà quelli che sono i bisogni della comunità. Per quanto di mia competenza, come ufficio del Garante per la salute, invece, avvierò come richiesto dal comitato uno studio epidemiologico di concerto con il consiglio nazionale delle ricerche per verificare se esiste una correlazione tra la tossicità della zona e l’incidenza di patologie oncologiche e danni per la salute dell’uomo”.