Reggio, è terrore incendi. Maledetti piromani, loro e chi li pilota

Perchè la Calabria brucia più di altre regioni? Perchè non si fa la giusta prevenzione? Di chi è la colpa?

Sono ore drammatiche per i cittadini reggini. Giorni di terrore a causa degli innumerevoli incendi che divampano in città e in tutta la provincia.

Ogni quartiere, con questo caldo anomalo, è a rischio.

Le fiamme hanno già avvolto e distrutto decine di ettari, con immensi roghi lungo le aree collinari e non solo. Centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case.

Persi alcuni degli angoli più belli dell’Aspromonte.

Decine i Comuni coinvolti al lavoro notte e giorno nella speranza che l’enorme nube di cenere si allontani presto.

Sui nostri cieli si contano pochi canadair e qualche ‘ericson’, a dir poco insufficienti. Spesso purtroppo, nonostante il massimo impegno dei Vigili del Fuoco, risulta infatti vano il loro sforzo.

Incendi come quelli di questi giorni non possono fare pensare ad incidenti o a distrazioni. Soprattutto se riesplodono in piena notte, come quello di ieri sera che ha avvolto il quartiere dell’Eremo, con la cenere fin dentro le case dei residenti.

Ma di chi è la colpa? In gran parte, è dei maledetti piromani. E di chi li manovra per interessi perversi.

La colpa è delle istituzioni che non adottano le giuste misure di prevenzione. La colpa è di chi si ricorda del dramma incendi solo a fine luglio. E ovviamente anche del caldo infernale delle ultime ore.

Seguiranno sicuramente altri giorni di fuoco e fiamme.

Intanto anche il colore del cielo è cambiato assumendo sfumature di giallo e nero.

Il tesoro delle nostre colline e delle nostre splendide montagne, viene ancora una volta perso, a causa di una classe politica che avrebbe dovuto, al contrario tutelarlo.

La follia di chi mette fuoco alla propria terra terrorizza e genera disprezzo e odio.

La rabbia è doppia se si pensa che la vera soluzione, lo dicono gli esperti, sta nella prevenzione e nell’educazione ambientale e non nelle azioni punitive ‘post incendi’.

La Regione Calabria impari dalle altre regioni.