Regionali - Ventura, la candidata che non piace a Cristallo: 'Non all'altezza delle aspettative'

La portavoce delle Sardine svela una spaccatura all'interno della coalizione di centrosinistra e si dissocia politicamente dalla "presunta unità"

Un nome per mettere d’accordo tutti, è questo lo scopo di creare una coalizione. Il centrodestra sembra, però, averlo capito meglio del centrosinistra che, all’indomani dell’annuncio del candidato Governatore riceve il benservito da Jasmine Cristallo.

Jasmine Cristallo boccia la candidatura del centrosinistra

Nei giorni precedenti l’ufficialità si è discusso tanto di unità, a tal punto da far scendere Nicola Irto dal carro che avrebbe potuto condurlo ad occupare la poltrona più importante della Regione Calabria. I democrat non volevano un rappresentante per se stessi, ma per la coalizione. Così dopo giorni di concertazione è arrivato il nome di Maria Ventura che, però, non mette davvero tutti d’accordo.

“Ho lottato in questi mesi con grande passione per l’unità di tutte le forze democratiche, dal PD a Leu fino al Movimento 5 stelle, per contribuire al tentativo di dare alla Calabria, la mia terra, un governo degno, sano, riformatore e in grado di restituire una prospettiva nuova alla nostra regione. Non è stato possibile. Ho assistito alla rappresentazione più avvilente e ignobile della politica dove ognuno ha tentato di far prevalere le proprie posizioni, le logiche interne e gli egoismi dei singoli”.

A scriverlo, in un lungo post su Facebok, è stata Jasmine Cristallo, portavoce della Sardine in Calabria.

“Lacerazioni profonde e vecchie logiche di potere”

Dallo sfogo lasciato ai social, pare chiaro che più che con la candidata, la tensione di Cristallo è rivolta al csx che si era impegnata ad aiutare per presentare alle prossime regionali in Calabria una scelta differente:

“Ora la coalizione sembra aver trovato una unità su una candidatura ma dietro si nascondono lacerazioni profonde e vecchie logiche di potere. Al di là di un giudizio personale che non mi permetto di esprimere, la soluzione che è emersa in queste ore non è all’altezza delle aspettative ma un punto di sintesi al ribasso. Le modalità di indicazione infatti, testimoniano una corsa alla conservazione incardinata all’interno di rendite di potere, asserragliate in fortilizi clientelari e parassitari.

Non rappresenta cioè quella generosa tensione ideale e quello sforzo collettivo che avrebbero potuto generare liberazione e riscatto. Ancora una volta la scelta viene fatta fuori dalla politica intesa come progetto”.

La rappresentante delle Sardine, infine, ha scelto di dissociarsi:

“Non sento spirare un vento nuovo di contenuti, di storie, di esperienze e di modalità che tanti democratiche e democratici speravano potesse arrivare. Da questa presunta unità ritrovata non posso che dissociarmi politicamente.

Chiedevamo coraggio e visione, abbiamo ottenuto una soluzione priva di prospettiva politica, reiterando uno schema perdente e già sperimentato poco più di un anno fa e – su tutto- incapace di generare alcun processo di emancipazione politica e sociale”.