Jovanotti racconta il Beach Party: "Un'impresa folle in cui il pubblico sarà protagonista"

"Jova Beach sarà una figata. É il mio contributo al cambiamento, è il futuro ed è in arrivo". Ecco le parole di Jovanotti a proposito del concerto in provincia di Reggio Calabria

Periodo intenso per Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, alle prese con il sensazionale “Jova Beach Party Tour“.

Un’idea straordinaria e sicuramente fuori dagli schemi che ha fatto già impazzire migliaia di italiani che hanno acquistato i biglietti delle varie tappe. Tra le città prescelte per il tour vi è anche Reggio Calabria. Il concerto di Jovanotti si terrà infatti sulla bellissima spiaggia di Roccella Jonica il 10 agosto.

Tanti sono gli interrogativi che gravitano intorno a questo progetto musicale che vede coinvolto anche il pubblico. A svelare qualche sorpresa è proprio Jovanotti in un post su facebook.

“Jova Beach Party” è un nuovo “format” da tutti i punti di vista. Ha elementi che provengono da esperienze disparate e anche antiche, ma il risultato finale sarà nuovo, perchè è fuori da un modello musicale industriale al quale ormai siamo legati in modo vincolante ed è ripetitivo e spesso troppo “pettinato”.

Non a caso Jovanotti ha scelto proprio le spiagge come meta per i suoi concerti.

“Vorrei che venisse fuori l’elemento ancestrale fatto di spazio e di musica. La musica da ballo ha bisogno di uno spazio condiviso e lo spazio si anima con la musica, che è espressione della vita e forma d’arte più di tutte legata al tempo, quindi all’elemento fondamentale della vita stessa. In questo senso tutto deve essere antico e nuovo. La spiaggia è una grande “livella” , a dirla alla Totò, però avviene mentre si è vivi.

Nel suo lungo racconto, Jovanotti si sofferma anche sul fattore “età” ed afferma:

“Sono convinto che invecchiare sia una grande opportunità per diventare sempre più nuovi, non più giovani, ma più nuovi. E come dice il poeta “il nuovo è ciò che è sempre stato lì”, e a un certo punto arriva il momento in cui entra in scena e ci si accorge che non è vero che il mondo è fottuto e che tutto è già stato fatto, ma è vero il contrario, la vita comincia ogni mattina. Tradurre questo in “jova beach” è un’impresa folle che ci sta mettendo alla prova ma la squadra è eccezionale”.

Il Jova Beach è dunque molto più di un semplice concerto.

“Il Party è fatto in collaborazione con il pubblico, queste prove sono solo un modo per preparare una scatola di montaggio, perchè non ci presenteremo con una cosa già pronta, ma con gli ingredienti, alcuni ingredienti, neanche tutti perchè molti li raccoglieremo lì, insieme io la band gli ospiti e il pubblico, che sarà la star della spiaggia”.

Come sempre, Jovanotti, lascia spazio anche alle emozioni e così confessa:

“Mi sento elettrico quando mi rendo conto che stiamo mettendo a punto una cosa per la quale ci dobbiamo inventare parole per dare nomi alle cose, e questo è un privilegio massimo dei momenti creativi. Il primissimo atto creativo dell’uomo (dopo quello del Padre eterno) è stato quando Adamo venne invitato a dare il nome alle cose che Dio aveva creato. Penso ad Adamo ed Eva che si aggirano per l’Eden e vedono un leone e lo chiamano leone, o un fiore e lo chiamano fiore poi vedono che c’è un altro fiore e allora devono chiamarlo in qualche modo e dicono rosa, ma è comunque un fiore, e qui inizia l’avventura delle identità multiple, che è un bel viaggio che non smette mai di stupire. In effetti si può essere tante cose in simultanea, e questa è una cosa pazzesca che si tende sempre a minimizzare e a ridurre ma è la chiave stessa della libertà. Quella libertà che fa paura a molti. La libertà di essere tante cose insieme e di lasciare che anche gli altri lo siano”.

Lo stesso cantautore non sa bene come definire questo concerto e racconta:

“Non saprei come chiamare questa roba, è un fiore ma è anche una rosa, ecco, è un dj set ma è anche un concerto, è una roba pop ma è anche sperimentale, è imprevedibile ma risponde a un desiderio preciso di goduria . E’ divertente, è liberatorio, è una figata. Jova Beach sarà una figata. E’ il mio contributo al cambiamento, che può essere solo legato a quello che è il mio mestiere, alla mia attitudine, la mia passione e la mia esperienza, e i miei sogni, che sono grandi sogni nutriti di gratitudine e di lavoro. La mia competenza e quella della mia squadra è limitata ma precisissima nell’ambito di quello che abbiamo imparato negli anni e che sogniamo di fare in futuro. Jova Beach è il futuro, ed è in arrivo”.