La band reggina Velk si racconta ai microfoni di CityNow


di Federica Geria – Passione, energia, determinazione e talento. Sono queste le basi su cui si fonda la band reggina dei Velk, composta da Maurilio Pizzi (Voce), Carmelo Barreca (Chitarra), Filippo Carditello (Basso) e Giovanni Campolo (Batteria).

La loro è una storia fatta di musica ed amicizia, che inizia nel 2013: quattro giovani musicisti, tutti provenienti da generi musicali diversi, uniti dalla voglia di realizzare i propri sogni, danno vita ai Velk, gruppo dal sound prettamente Pop/Rock.

Oggi CityNow incontra Maurilio Pizzi, voce della band, il quale ci racconta il loro percorso.

“Tutto è nato da una forte amicizia che si era creata soprattutto tra i tre musicisti, escluso me, che li ho conosciuti un po’ dopo. Nascono giocando veramente in cortile, dalla loro adolescenza e infanzia fino ad arrivare al sogno in comune, quello della musica. Dopo aver deciso di provarci, ognuno ha peso il suo strumento e ha iniziato a suonare, fino a contattare me, perché ovviamente serviva un cantante. Oggi abbiamo la nostra formazione, miscelando un po’ di generi e un po di idee, siamo arrivati a quello che oggi sono i Velk”.

Da dove deriva la scelta di questo nome e cosa significa “Velk”?

“Il nome Velk deriva dalla conoscenza di una ragazza slovacca che aveva utilizzato questo termine, Vlk, che in slovacco vuol dire lupo. Inizialmente l’abbiamo scelto per l’idea del branco, l’essere una band legata da una forte unione, proprio come i lupi. Da qui i nostri fans si sono autorinominati il branco. Siamo come una famiglia, scherziamo con loro, spesso infatti ironicamente ululiamo nei nostri video, chiamiamo appunto i nostri fans lupi e lupe, ci giochiamo molto. La lettera “e”, l’abbiamo aggiunta perché volevamo renderlo più leggibile e pronunciabile, per poi scoprire che la parola Velk, sempre in slovacco, significa grande.”

Quali sono stati i vostri più grandi successi?

“I più grandi successi sono stati quelli di partecipare a diverse manifestazioni, festival e concorsi in generale, un pò in tutta Italia. Due tra i più grossi ed emozionanti che abbiamo fatto sono stati il Festival Show nell’estate del 2014, che è un festival che si svolge in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Siamo arrivati tra i dodici finalisti e siamo riusciti a entrare…da Reggio al Veneto! E’ stato fantastico: sotto il palco c’erano ventimila persone…veramente bellissimo. Nel 2015 abbiamo partecipato al Festival di Castrocaro, siamo arrivati in finale e siamo andati in onda in diretta su Rai1. Anche lì è stato un percorso abbastanza travagliato fino alla finale, non abbiamo vinto purtroppo, ma lo vantiamo come un piccolo pezzo di cuore del nostro percorso”.

C’è un palco che sognate di calcare?

“Non c’è esattamente un palco che sognamo di calcare. Queste esperienza di cui ti ho raccontato sono state molto forti. Anche i palchi più piccoli o i pub, tutti i posti in cui finora ci siamo esibiti sono importanti per noi. Ogni live ha la sua storia ed emozione, ogni palco pure. Ci auguriamo di calcare i palchi dei più bei festival italiani o degli MTV Awards o Sanremo. E’ tutto molto difficile, cerchiamo di andare con i piedi per terra, piano piano, palco dopo palco, piccolo o grande che sia, e di vivercela.”

Quali sono gli artisti che vi influenzano?

“Sicuramente la sfera americana del pop rock, dagli anni 90 o 2000. Gruppi come Simple Plan, Good Charlotte, Blink 182, fino ad arrivare ai tempi più contemporanei, quindi le nuove band su quel filone lì, come i 5SOS o The Vamps. Tutto questo mondo insomma, però rapportato alla musica italiana. Abbiamo mantenuto la lingua italiana, a questo ci tenevamo tanto, ed è stata una scommessa. Inoltre io sono un fan sfegatato di Elisa e di tutte le sue sperimentazioni rock, ci piace ultimamente anche il mondo elettronico che sta dietro Francesca Michielin”.

Sfruttate molto i social network per farvi conoscere e per mantenere una costante interazione col pubblico. Facebook potrebbe essere un potenziale trampolino di lancio?

“Crediamo veramente tanto nell’utilizzo dei social, perché è qualcosa di molto libero che può arrivare un po’ in tutta Italia, può piacere o non piacere, ma comunque arriva. Oltre la nostra pagina Facebook infatti, dove pubblichiamo ogni giorno qualcosa, come pensieri, foto e video, abbiamo anche il canale YouTube, molto attivo negli ultimi mesi. Stiamo facendo tanti video di intrattenimento, abbiamo creato una rubrica che si chiama ‘come non diventare famosi con la musica’ che racconta tutto il nostro percorso e che vogliamo portare avanti…sperando di cambiare titolo! Oltre questo facciamo delle challenge e tanto altro. Crediamo nei social network e continueremo sempre a puntarci!

Progetti futuri?

“Il nostro sogno è quello di realizzare un disco. In passato abbiamo realizzato un piccolo EP, ma era una versione demo, con i nostri primi cinque brani. Abbiamo scritto tante canzoni e stiamo cercando una produzione. Ci siamo da poco trasferiti a Milano, proprio per questo. Ci auguriamo di poter registrare un disco prima o poi, e far ascoltare quello che oggi siamo diventati. Abbiamo sicuramente bisogno di un mano, noi ce la metteremo tutta, continueremo a fare i nostri live nei pub, sia nella nostra città, Reggio Calabria, che altrove. Non ci stancheremo di questo: suonare tanto, impegnarci molto e incrociare le dita!”

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