"La medaglia del rovescio" dell'autrice reggina Tiziana Calabrò

Un libro che, al contrario di tanti altri, non fugge dalla realtà, anzi la esplora e cerca di portare alla luce il rovescio “positivo” di una medaglia

“No, non è sempre facile. Intendo l’ordinario, la quotidianità, i gesti ripetuti, il lunedì e la domenica lenta, lo stesso mantra giornaliero: lavati vestiti sbrigati.”

Una frase emblema di un libro che, al contrario di tanti altri, non fugge dalla realtà, anzi la esplora e cerca di portare alla luce il rovescio “positivo” di una medaglia, di cui spesso ricordiamo solo il “brutto”: la vita.

Tiziana Calabrò avvocatessa e scrittrice reggina, ma anche “funambola”, come funambole sono tutte le donne che cercano di mantenere compatte le vite che stanno loro intorno, senza dimenticare mai l’essenza femmina, di dirsi chi sono e di raccontarsi. Tiziana decide di raccontarsi a Citynow e di raccontare il viaggio narrato fra le pagine del suo libro “La medaglia del rovescio”.

Tiziana Calabrò

Si può raccontare la quotidianità delirante con uno sguardo ironico e a tratti divertito? Tiziana, o meglio il suo alter ego Tizianeda, ci prova e il lettore può garantire la perfetta riuscita di questo obiettivo.

Sorge spontaneo domandare a Tiziana, per prima cosa, come nasce la sua passione per i libri: “La passione per la lettura ha preceduto quella per la scrittura. Ho la fortuna di provenire da una famiglia in cui circola l’amore per la letteratura. Dai quattordici anni in poi sono diventata una lettrice onnivora. E quando ti imbatti nelle parole dei maestri di scrittura, senti il desiderio di cimentarti anche tu, di esprimere il mondo che hai dentro e la sensibilità traboccante e a volte faticosa, a cui in qualche modo vuoi dare sfogo.”

Il libro è tratto dal blog che Tiziana ha cominciato a scrivere per fuggire dalla routine e da cui il libro prende anche il nome. “Il blog nasce proprio da desiderio di scrivere. La rete era l’unico posto che mi dava libero accesso, senza restrizioni o condizioni. La rete è un luogo veramente democratico. Avevo voglia di mettermi in gioco, di vedere se quello che scrivevo potesse anche creare un processo di identificazione. Ma avevo anche voglia di lanciare messaggi positivi sulla quotidianità e la vita. Io racconto ciò che vedo e mi ruota intorno. La mia identità di donna, di madre, compagna, amica. E’ un viaggio di introspezione attraverso la narrazione di storie reali.”

Molto intrigante è il nome del libro (e allo stesso tempo del blog), che rimane certamente impresso nella mente. “Il nome del blog è il frutto di una folgorazione. Mi sono imbattuta per caso in una frase di Marcello Marchesi, un grandissimo. E’ la stessa che ho scritto in esergo al libro: “ogni rovescio ha la sua medaglia”. E’ l’invito a scorgere il prodigio anche nelle pieghe oscure della vita. Mi sembrava perfetto per dare il senso del blog e poi del libro.”

Il libro viene definito dalla nostra autrice come la naturale evoluzione del blog, grazie al quale si è creato un particolare legame con i lettori. Ad un certo punto è giunto il momento in cui raccontarsi al pubblico attraverso le pagine di un libro è divenuto quasi un imperativo. Questo cambiamento è avvenuto nel momento in cui Tiziana ha sentito la necessità di “svelare ai lettori il modo di “navigare nel mare tumultuoso delle tue paure, popolato dall’infido e mutante mostro del Ogginoncelapossofare”.

Un libro ha una sua bellezza circolare. C’è un principio e una fine. E’ poi il libro è un oggetto prezioso, che ti può accompagnare ovunque e tenerti compagnia, ha una sua anima, una sua identità.”

La bellezza e la particolarità del lavoro messo in atto, nel corso del tempo, da Tiziana Calabrò, sta non solo nella costanza con cui è stato svolto, ma soprattutto nella capacità di conciliare il lavoro con la scrittura e i ruoli di moglie, madre e amica. Un esempio da seguire: “Concilio accettando anche di essere un disastro, di non riuscire a fare tutto perfettamente, ma anche faticando e con una certa incoscienza fiduciosa. Quando i miei figli mi chiedono se secondo me possono realizzare un progetto o un sogno, dico sempre che se la loro mamma a 42 anni ha deciso di scrivere e a 45 anni di salire su un palco, perché il blog è diventato anche uno spettacolo, loro possono veramente credere nei progetti e sogni, accettando anche che non sempre tutto si realizza e quindi anche eventuali sconfitte, che ci insegnano e ci educano a salire sul gradino successivo.”

La medaglia del rovescio Tiziana Calabrò

La costante del libro è vivere sul filo del funambolo, ed è la stessa autrice a spiegarci cosa intende con questo modo di dire che accompagna il lettore in questo fantastico viaggio: “Dal filo si ha una visione sul mondo inusuale, più ampia e leggera. Il filo insegna a camminare, a riconoscere il vuoto e a rispettarlo, insegna le proprie possibilità. Ma anche la responsabilità del tuo incedere, perché sei esposto quando sei sul filo, mentre ti metti in gioco.”

E’ importante ricordare che la protagonista de “La medaglia del rovescio” altro non è che una sorta di alter ego di Tiziana, non per niente il suo nome è Tizianeda. Ma quanto della protagonista c’è nella vera Tiziana?

“Tiziana è Tizianeda e viceversa. Ho impiegato un po’ di tempo a capirlo chiedendomi all’inizio chi delle due fossi veramente. Tizianeda è la parte bambina di me, indispensabile per conservare lo stupore. Da proteggere e preservare. Tiziana è la donna, sempre alla ricerca di sé e della camminata giusta in questa giostra.”

Attraverso le sue giornate, Tizianeda offre il suo sguardo stupito che oscilla tra il riso e la commozione, tra la visione del presente e la nostalgia per un passato che non torna, ma che lascia tracce amorose. “La Medaglia del Rovescio” ci conduce dentro le nostre esistenze sbilenche, a volte furenti, a volte tediose, eppure capaci di regalarci attimi di prodigiosa bellezza e di inaspettata felicità.

La medaglia del rovescio ha riscosso grande successo tra i lettori, tanto da esser giunto alla seconda ristampa, sintomo dell’apprezzamento del pubblico. E alla domanda “come ci si sente ad essere amati dai lettori?”, Tiziana confessa:

“Il blog ha senso soltanto grazie all’amore dei lettori. Io ne ho ricevuto tantissimo. Oggi lo ricevo anche attraverso il libro. La seconda ristampa è stata possibile grazie a loro, al passa parola affettuoso, al rapporto empatico che si è creato, alla identificazione con le mie storie. E’ una gran bella sensazione e dà un senso al mio andare. Sento molta gratitudine.”

Per concludere questa fantastica conoscenza Tiziana lancia un consiglio a tutti i giovani (e non) che desiderano realizzare i propri sogni e magari scrivere un libro che rispecchi il loro stato d’animo.

“Fatelo, lanciatevi, non rimandate, credete alle parole che avete dentro, studiate i grandi della letteratura, sezionate il vostro modo di scrivere, con molta umiltà e riconoscenza. E poi siate onesti. Non si può raccontare tutto di sé o degli altri, ma non si deve mentire sulle storie che si decide di raccontare. Il popolo della rete è molto più intelligente ed esigente di quanto si creda. E poi dico di divertirsi, proprio come un funambolo.”