La reggina Maria Angela Giovinazzo: "Le fotografie sono tesori della memoria"

Costruttrice di ricordi. La fotografa reggina Mar

Costruttrice di ricordi. La fotografa reggina Maria Angela Giovinazzo, del suo lavoro, adora in particolar modo l’aspetto legato alla memoria. Uno scatto, un momento immortalato, rimane impresso per l’eternità. Ai microfoni di Citynow si racconta, iniziando dal primo ricordo legato alla fotografia…

Maria Angela qual è il primo scatto, non tuo ovviamente, che ti ha folgorato?

“Quando ero piccola non perdevo occasione per prendere la vecchia macchina fotografica di mio padre e guardarla con curiosità. Poi ho iniziato a studiare fotografia e mi sono innamorata di Elliot Erwitt; sono affascinata dall’umorismo sottilissimo e dalla sofisticata retorica delle sue immagini.

Adoro tutte le sue foto, ma una in particolare: si tratta di una foto scattata al museo del Prado davanti a due quadri di Goya: la “Maja vestida” e la “Maja desnuda”. La foto rappresenta un gruppo di visitatori di spalle, tutti maschi, che ammirano la Maja desnuda, mentre davanti al quadro della Maja vestida c’è solo una donna”.

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Come definiresti il tuo stile fotografico e da cosa ti senti principalmente attratta quando scatti?

“Mi definisco discreta e riservata questo traspare anche nelle mie foto. Mi occupo principalmente di fotografia di matrimonio in stile reportage.

Il reportage richiede molta disciplina e una particolare sensibilità. In quest’ottica mi piace cogliere quelle situazioni in cui percepisco delicatezza ed emozione.

Inoltre, come dicevo prima, mi piace molto la fotografia di autori come Elliot Erwitt e Robert Doisneau, dunque mi sento spesso attratta da quelle situazioni ironiche che ti strappano un sorriso senza mai scadere nel sarcasmo”.

 

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La fotografia, secondo te, che ruolo può giocare in quella che definita la società dell’immagine?

“Al giorno d’oggi scattare belle fotografie è alla portata di tutti. Secondo me però, per dare forza alle immagini servono degli elementi fondamentali come la creatività, la cultura, la tecnica e l’interpretazione. È in questo che si distingue il fotografo: sono convinta che una macchina fotografica non possa fare a meno di uno sguardo sensibile”.

Qual è stata sinora la tua soddisfazione principale? Intendo come momento (o scatto) che ti ha particolarmente inorgoglito…

“A parte le piccole soddisfazioni nei miei progetti fotografici personali, occupandomi di fotografia di matrimonio, mi inorgoglisce molto l’idea che molte persone custodiscano nelle loro case i ricordi che io ho creato per loro. Un racconto dei loro momenti più importanti, realizzato in modo del tutto spontaneo e dal quale traspare tutta l’emozione e l’unicità di quegli istanti, ogni qualvolta si decida di sfogliarlo”.

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Come vedi Reggio? Quali le peculiarità, i pregi e difetti, le contraddizioni che secondo te fanno parte di questa città?

“Credo che Reggio Calabria racchiuda in sé un tesoro inestimabile ma sia al contempo ricca di contraddizioni, come giustamente affermi. In questo periodo storico più che mai penso sia fondamentale evitare l’approssimazione e dedicarsi con grande passione al proprio lavoro, cercando di ottenere sempre il miglior risultato possibile e di evolversi lavoro dopo lavoro”.

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Cosa hai scattato della tua città e dei dintorni, cosa invece ti piacerebbe scattare in futuro?

“Con l’Associazione ‘Il cerchio dell’immagine’ ho preso parte a “Racconti dello stretto”, un progetto di ricerca fotografica sul territorio compreso nella vallata del Sant’Agata, curato dal fotografo Filippo Romano.

Amo il paesaggio calabrese e non perdo occasione per fotografarlo. Mi capita spesso di inserire immagini di paesaggio anche nel racconto di un matrimonio, sia per creare delle piccole pause nella narrazione, che per contestualizzare la storia”.

 

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Cosa ti piace fotografare in modo particolare dei matrimoni? Quali invece i tuoi interessi fotografici fuori dal matrimonio?

“Come dicevo prima, durante i matrimoni mi piace cogliere ogni tipo di emozione, tutti quei gesti e quei momenti in cui si percepisce delicatezza. Inoltre adoro i dettagli e la spensieratezza dei bambini.

Nel “tempo libero” invece mi piace molto fotografare il paesaggio, lo faccio ogni qualvolta mi si presenta l’opportunità, anche quando sono in macchina o in treno”.

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Quali sono i tuoi obiettivi, le  aspirazioni, che speri di poter realizzare in futuro?

“Mi piacerebbe viaggiare di più, scoprire luoghi con tradizioni, culture e storie diverse.

Infine vorrei continuare a riempire di ricordi le case della gente. Sono d’accordo con Ferdinando Scianna quando afferma che “la massima ambizione per una fotografia sia di finire in un album di famiglia”. La cosa importante a mio avviso è che ogni matrimonio sia raccontato in un modo unico”.

Concludo ringraziando i lettori di City Now e dedicando loro una promozione speciale: tutti coloro che mi contatteranno per il servizio di nozze entro il 31 marzo, riceveranno uno sconto di 200 euro!