Le due facce di Reggina-Catanzaro: l'elogio a Toscano (e staff) e l'appunto a Luca Gallo

Tutta la serata del Granillo: la sagacia tattica di Toscano vince il derby. Ma al presidente Gallo, oggi, un appunto va fatto: l'analisi di CityNow di Reggina-Catanzaro

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Estasi. Derby (vinto in zona 90esimo) e primo posto. E, aggiungiamoci, anche il capocannoniere. Nella notte del 12 ottobre, Reggio (e che Reggio, ieri sera) si è presa tutto. Tutto il girone C, tutta la gloria di una sfida, sentitissima, vinta meritatamente. Oltre le difficoltà di una partita disputata contro un avversario, va riconosciuto, di grande livello. Oltre la difficoltà di essere andati sotto di un uomo prima dell’intervallo. Questa Reggina, in sostanza, è andata oltre, regalando alla propria gente almeno 24 ore di primato ed una goduria che difficilmente scemerà in breve tempo.


Meriti

L’hanno vinta tutti, Reggina-Catanzaro, e tutti insieme. Da Guarna ad un Denis in fase di risveglio, fino ad un mai così decisivo Bellomo ed al solito, rapace, Simone Corazza. Ma, forse, più di tutti, l’ha vinta Domenico Toscano e chi sedeva in panchina al suo fianco. Lo staff tecnico amaranto ha, in una sola gara, dimostrato quanto conta il manico, specie in determinate partite.

Mimmo e soci hanno “incassato” il rosso a De Rose al minuto 37, reagendo immediatamente coprendo il buco lasciato dal centrocampista cosentino, senza eccessivamente abbassare il baricentro amaranto con un Sounas da applausi. Ma, il capolavoro finale, arriva a 15 minuti dalla fine, con l’inserimento di Denis per Rolando.

Una mossa azzardata, che ha però, di fatto, intimorito Auteri ed il suo Catanzaro, che pure sono stati pericolosi fino alla fine. L’inserimento dell’ex Atalanta ha detto al Granillo ed alla partita che Toscano e la Reggina la volevano vincere, e così è stato. Il resto, ne siamo certi, già lo conoscete. Ed, in certe stagioni, sono questi i dettagli che fanno la differenza…

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Appunto

Il volto meno bello della serata, però, arriva dalla Tribuna e, stranamente, da Luca Gallo. Sempre più presidente, sempre più tifoso. Il tutto, chiariamo, è bello, bellissimo: in pochi casi, in Italia, vi è una simbiosi tale fra proprietà e gente cosi rapida, cosi spontanea. Come abbiamo detto, bello, bellissimo.

Meno bella è stata la scelta del presidente – da presidente – di farsi immortalare con una maglietta celebrativa – le cui immagini circolano sui social già dall’immediato dopo gara –  eccessivamente provocatoria. In primis, per il ruolo che Gallo ricopre. In secondo luogo, perchè le lacrime di gioia d’oggi possono diventare lacrime di dolore domani. E poi, perchè comunque è necessario sempre il massimo rispetto anche del vinto, quand’anche fosse il nemico più acerrimo. Specie quando si è il massimo dirigente di chi gioisce. Da capire, dunque, i motivi di un’uscita del genere, specie da parte di chi, nei mesi, è stato costantemente attento alla comunicazione ed all’immagine del club. Ma, ne siamo certi, Gallo chiarirà anche questo.

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