Lecco, Di Nunno: 'Hanno voluto salvare me per escludere la Reggina'

"I miei giocatori si trovano bene perché il Lecco non è una società di calcio, è una famiglia. Siamo tutti alla pari"

La gioia del presidente del Lecco Di Nunno, ospite del programma SportitaliaMercato, che oltre a manifestare soddisfazione per la decisione del Consiglio Federale sul suo club, ha speso qualche parola anche sulla Reggina:

Lecco-Brescia l’anno prossimo? No! Non è regolare. Una squadra che è retrocessa deve retrocedere. Hanno voluto salvare me per escludere la Reggina. Incontrare Cellino? Non viene allo stadio, è sempre a Londra. Lepore rimane. Se non ce la fa, farà tre quarti di partita. Come se la sente. Cedere Buso? Via solo se mettono i soldi. Più me ne danno meglio sto. Io uso i miei soldi, non i soldi delle mie aziende. Quando andavo a comprare un gelato nel mio paese non mi facevano neanche entrare nella gelateria. Ora posso andare lì e comprarmi la gelateria. Questo deve essere un insegnamento per i ragazzi giovani. Non devono mai mollare e devono andare sempre avanti, nonostante le difficoltà. I miei giocatori si trovano bene perché il Lecco non è una società di calcio, è una famiglia. Siamo tutti alla pari”.