L’ex Ds della Reggina Taibi: ‘Il sogno serie A, l’idea di un mercato da favola ed il crollo’
Con il Ds un salto all'indietro di un anno: "Il 26 dicembre del 2022 eravamo una grande famiglia, poi..."
29 Dicembre 2023 - 09:02 | redazione

Più volte, tante volte, abbiamo scritto di un 2023 impossibile da dimenticare per i tifosi della Reggina. Quanto accaduto dal gennaio scorso, fino alla esclusione dal campionato di serie B ha davvero dell’assurdo ed ancora oggi non ci si riesce a farsene una ragione. Insieme all’ex Ds Taibi abbiamo riavvolto in nastro, tornando esattamente ad un anno addietro, quando di questi tempi dopo la vittoria di Ascoli, la squadra amaranto si trovava al secondo posto della classifica e quindi in piena zona promozione diretta:
“Eravamo una famiglia…”
“Nel giro di un anno è cambiato il mondo. Uscendo dallo stadio di Ascoli dopo quella vittoria che ci confermava al secondo posto della classifica ed a soli tre punti dal Frosinone, si percepiva un entusiasmo incredibile, ricordo che il sottoscritto qualche giorno dopo si preparava per andare a Londra. Qualche settimana prima il Granillo aveva ospitato l’Inter per una amichevole di lusso, si respirava dopo tanti anni una bellissima aria“.
Quel calciomercato mancato…
“Avevamo in mente importanti interventi sul mercato, il patron Saladini mi continuava a ripetere che c’era ampia disponibilità. Sapete quali erano i nomi, da Nicolas Viola, a Nicolas il portiere, poi il difensore Tuia, attaccanti come Coda e Forte. Qualche settimana più tardi sempre Saladini mi chiamò per dirmi non era più possibile effettuare quel tipo di operazioni perchè avremmo dovuto rispettare l’indice di liquidità, tanto è vero che per prendere un nuovo portiere, diventata in quel momento una esigenza, siamo stati costretti a cedere in prestito Giraudo. Era reale anche la trattativa con Sirigu, poi è arrivato Contini. Quella campagna acquisti è stata fatta con la calcolatrice in mano“.
Le prime frizioni
“Da quel momento, all’interno, si sono registrate le prime frizioni, lo stesso Inzaghi, che immaginava una campagna acquisti totalmente differente, era molto deluso, la società con il passare del tempo iniziava a staccarsi un pò dal comparto tecnico. I risultati negativi accentuavano le problematiche, la bravura nostra è stata quella di isolarci dopo quel lungo periodo buio, e ricordo che a Perugia prima della gara c’era molta tensione. Il punto più alto in fatto di dissapori nasce dopo la sconfitta interna con il Cagliari (0-4) dove si voleva l’allontamento del tecnico. Una frattura divenuta poi insanabile con la società, il resto lo hanno fatto le voci che iniziavano a rincorrersi sul futuro della società, il piano di ristrutturazione del debito, le penalizzazioni. Riuscire in quella situazione a raggiungere i play off è stato un miracolo, ma non per il valore della squadra che per il suo potenziale poteva andare anche oltre, ma per la situazione che si era creata“.
Dall’Ascoli… all’Ascoli
“Tornando all’inizio dell’intervista e facendo un salto all’indietro a quel 26 dicembre del 2022, vi posso dire che sembravamo davvero una famiglia perfetta, sono stati momenti di grande gioia condivisa e pensavamo di poter raggiungere ogni traguardo. Una storia invece che poi ha avuto quel pessimo epilogo, ancora una volta dopo una vittoria sempre con l’Ascoli. A distanza di pochi mesi, quella famiglia non c’era più e quanto accaduto è poi diventato di dominio pubblico”. Mi viene da impazzire pensando che a distanza di un anno adesso, da quel sogno serie A, ci si ritrova a disputare un campionato di serie D. Pazzesco“.
Nessuna chiamata
“Mi aggiorno guardando partite anche all’estero. Le cose più interessanti le ho viste in Slovenia, andando in giro ti rendi conto che c’è tantissimo anche tra i giovani, sono rimasto fortemente colpito da un 2007 e l’ho segnalato anche a qualche società di serie B. Per il momento non ho ricevuto alcuna chiamata, ne approfitterò per continuare a vedere le partite che mi possono interessare“.