Coronavirus, il racconto degli studenti a CityNow. Alessia: 'Pensieri in quarantena'

"Torneremo a brindare alla vita, torneremo a passeggiare in quelle piazze che tutto il mondo ci invidia". Il racconto di Alessia

“In questi giorni così particolari sono molti i pensieri e le preoccupazioni che ci tengono occupati e, proprio per questo motivo, è opportuno fare chiarezza e quindi mettere a fuoco le riflessioni che sono affiorate da parte di noi giovani i quali viviamo ancora in un contesto liceale.

In una società in cui ormai tutto è alla portata di un click, in cui l’uomo è ormai padrone di qualsiasi cosa, in cui si viaggia 24 ore su 24 a cercare non si sa cosa o chi, improvvisamente ci ritroviamo a scontrare un nemico mai incontrato prima ed improvvisamente ci rendiamo conto della fragilità della vita, realizziamo così quindi che in effetti non siamo così imbattibili come credevamo. Dicono sia un virus pericoloso, dicono che il contagio sia estremamente facile e perciò siamo costretti a chiuderci in casa.

Chi l’avrebbe mai detto? Come siamo arrivati a questo punto? Sembra una situazione surreale, eppure non lo è. Incredibilmente siamo chiamati a rivedere le nostre priorità, ad apprezzare i piccoli gesti quotidiani, un sorriso, un abbraccio, una carezza. Solo ora ci è stata portata davanti la realtà dei fatti, solo ora siamo stati obbligati ad affrontare la verità da cui spesso scappiamo, perché troppo contorta per parlarne, troppo crudele. Solo ora ci si rende conto che effettivamente non ci siamo mai confrontati con noi stessi, siamo incapaci di stare soli, non bastiamo a noi stessi.

Si dice che una cosa la si apprezza solo quando non la si ha più e in effetti è proprio vero: spesso non ci si rende conto della rilevanza di una chiacchierata con i nonni, di un caffè con un amico, di una passeggiata con i genitori. La vita è qualcosa di incredibile a volte, non la si comprende mai, non finisce mai di stupirci. Paradossalmente non vi è niente di certo, nessuno è effettivamente salvo, non vi sono distinzioni, non c’è religione o colore della pelle che tenga, siamo tutti coinvolti: ricchi, poveri, atei, credenti, famosi, non famosi, grandi o piccoli.

Solo una cosa effettivamente potrebbe rivelarsi come un’ancora di salvezza: l’amore, l’amore per noi stessi, l’amore per il prossimo, prendersi cura di sé, volersi bene, sentirsi parte di qualcosa. Solo con la forza dell’amore, con il suo potere indistruttibile , forse, potremo sfidare qualsiasi cosa. Noi italiani d’altronde ne sappiamo qualcosa al riguardo, popolo strano sì, ma popolo vero, autentico.

Non vi sono dubbi: l’Italia ne ha passate tante, abbiamo toccato più volte il fondo e questo ce lo ricorda il rosso del nostro tricolore; abbiamo dovuto lottare più volte per ottenere ciò che ci spettava ma nonostante ciò, ne sono sicura, ne usciremo vittoriosi anche questa volta, torneremo a brindare alla vita, torneremo a passeggiare in quelle piazze che tutto il mondo ci invidia, torneremo ad ammirare i capolavori artistici che ci rendono conosciuti e amati da tutti e allora, forse solo allora, potremo realmente comprendere il loro inestimabile valore. Ora più che mai dobbiamo dimostrare di essere uniti, ora più che mai dobbiamo dimostrare di essere degni dei valori per i quali abbiamo tanto combattuto: libertà, uguaglianza e fratellanza.

Ci deve essere collaborazione; ad alcuni è stato solamente chiesto di restare a casa, ad altri di combattere in prima linea, restando in reparto più di 10 ore senza non poter né bere, né mangiare, né andare in bagno, tornando poi a casa con la paura di abbracciare i propri figli perché forse li si potrebbe infettare. Allora, forse, quando tutto sarà finito, sapremo riconoscere la preziosità della vita, il suo dono; ci renderemo conto della fortuna che abbiamo ad assistere giornalmente a questo potente spettacolo, riconoscendo purtroppo che, qualcuno, a causa di questa situazione, ha perso l’opportunità di farlo.

Ci siamo dimenticati dell’uomo in sé e per sé, della sua umanità, della sua integrità e perciò realizzo che forse non tutto il male viene per nuocere, forse non siamo quelle macchine da soldi che credevamo, forse c’è ben altro dietro. Dopo la tempesta, il sole inevitabilmente tornerà a splendere. E sarà ancora più bello”.

Alessia Ocello VD, Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”