'Il Covid ci ha cambiati in tanti modi': la nuova società secondo una studentessa reggina

"Alla fine, dovremo ammettere che da questa prova dolorosa abbiamo imparato tanto". Il racconto di Desiree

“In questo periodo si stanno verificando migliaia di decessi nel mondo a causa dell’ennesimo virus scoperto alla fine del 2019, il Covid.

In particolare sono state colpite molte persone anziane, i nostri nonni, quelli che hanno rinunciato a tutto per portare avanti la loro famiglia, quelli che hanno cresciuto i nipoti, quelli che hanno aiutato i loro figli. Se ne vanno via in silenzio, senza un saluto, un abbraccio, ma soprattutto soli. Davanti alla morte scuola, lavoro, tempo libero, economia, anche se importanti, passano in secondo piano, lasciando spazio a scene terribili, che mi hanno profondamente colpita: i camion dell’esercito con le bare; un bambino piccolo in lacrime perché il papà medico non lo può abbracciare; una donna di 90 anni in Belgio e un prete di 72 in provincia di Bergamo che hanno rifiutato la ventilazione polmonare forzata per cedere il ventilatore a chi ne aveva maggiore necessità; il commovente video-messaggio di apprezzamento del signor Pasquale Brancatisano, partigiano di 98 anni, al Presidente della Repubblica e la seguente telefonata di ringraziamento del Presidente in persona.

Situazioni contrastanti, emozioni differenti, ma su tutto il dolore, un profondo dolore che accomuna tutti. Un dolore catartico, che ci ha trasformati, forse migliorati. E in questi momenti tristi, in queste giornate di quaresima, non posso non associare la sofferenza di tanti a quella che è stata la sofferenza di Cristo sulla Croce. Gesù morto per i nostri peccati, dolente, implorante, ancora oggi metaforicamente ucciso dalle nostre azioni e dai nostri errati comportamenti. E non posso dimenticare il dolore di Maria, quella madre che ha sofferto per un figlio deriso, offeso, umiliato e ucciso e che rappresenta il dolore profondo e lacerante di tutte quelle persone che hanno dovuto accettare la morte dei loro cari senza poterli aiutare. Ma questo dolore non è vano, come non è stato vano il sacrificio di Cristo sulla Croce.

Il mondo ultimamente si sta unendo e sta fortificando i rapporti di fratellanza insegnatici proprio da quell’Uomo così onesto e puro; il mondo sta riscoprendo i valori di familiarità e solidarietà tra le popolazioni che erano stati ignorati per secoli. Dunque il Covid ci ha cambiati attraverso la sofferenza. Forse, alla fine di tutto, dovremo ammettere che da questa prova dolorosa abbiamo imparato tanto: a piangere, a pregare, a condividere, in una parola ad amare”.

Desiree Merli 3I, Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”