Il saluto del Consigliere Sainato al presidente del Tribunale di Locri

Una stima reciproca quella creatisi tra la Presidenza del Tribunale e l’amministrazione Comunale di Locri

“È colmo di affetto e di stima il saluto che rivolgo alPresidente del Tribunale diLocri Rodolfo Palermo”. Così il Consigliere Raffaele Sainato alla vigilia della partenza del magistrato per il nuovo incarico come Presidente presso il Tribunale capo fila di Catanzaro.Un saluto che va all’uomo, oltre che al magistrato, che tanto si è speso per la Locride sin dalla sua prima destinazione come giovane pretore nel lontano aprile dell’86, quando vi rimase sino all’89. Il giudice Palermo è tornato a Locri nel 2014 da presidente del Tribunale e sin da subito ha puntato a dare nuovo slancio al lavoro del palazzo di Giustizia per lui un vero presidio di Legalità imprescindibile per costruire una Locride forte della cultura del diritto”. 

Una stima reciproca quella creatisi tra la Presidenza del Tribunale e l’amministrazione Comunale di Locri consolidata dal lavoro svolto fianco a fianco. Il Presidente che da lunedì otto giugno andrà a dirigere l’ambita sede del tribunale di Catanzaro, raggiunto nella sua sede locrese ha confermato come il legame con la Città di Zaleuco sia: “Un continuum di stima e di vicinanza umana – sottolinea Palermo-  creatosi in questi anni con la Città di Locri e con la sua amministrazione, dal Sindaco Giovanni Calabrese, al Vice Sindaco, oggi Consigliere Regionale, Raffaele Sainato, sino all’assessore alla cultura l’avvocato, Anna Sofia”.

Un legame cresciuto grazie ai rapporti frequenti anche perché in ballo c’è stata sin da subito la voglia di rilanciare la giustizia sul territorio. È contata certamente l’attenzione reciproca verso la costruzione del nuovo palazzo di Giustizia. “Un’opera, – specifica Palermo- attualmente ferma, che speravo fosse di imminente realizzazione, della quale sono stati già realizzati tre piani. Questo è un traguardo, che avrei voluto – ammette- tenere a battesimo e per cui tanto abbiamo lavorato con l’amministrazione locrese. Nel 2016 affermai anche davanti alla Commissione antimafia l’importanza di completare il palazzo del Tribunale, che rappresenta il volto della giustizia sul territorio”.

Tanti sono stati i traguardi messi a punto dall’azione del giudice Palermo, ricorda ancora Sainato, come ad esempio l’avvio del processo telematico e delle procedure di digitalizzazione dei fascicoli giudiziari. In proposito, sottolinea nell’intervista rilasciata il dott. Palermo: “Il mio arrivo ha scombussolato un po’ la funzionalità degli uffici. Infatti, quando arrivai a Locri nel 2014, ci si trovava in un momento molto particolare in cui passavano presso questa sede anche le pratiche degli uffici di Siderno, con una montagna di carte e di comprensibile disordine. Ho ritenuto quindi di dover dare un impulso notevole all’avvio del processo civile telematico: ho preteso che tutti i giudici si avvalessero dell’applicativo consolle del magistrato. Un applicativo – spiega- che consente ai giudici di lavorare e depositare gli atti e di studiare i fascicoli processuali anche da remoto. Sotto questo profilo c’è stata una piena sinergia con gli ordini professionali, non solo con l’avvocatura ma anche con i commercialisti, che sono interessati dalle procedure esecutive. Vi è stata la collaborazione massima di tutte le parti. Così si è snellito il carico di lavoro degli uffici colmando i ritardi. L’ultimo rapporto della relazione ispettiva ministeriale nel giugno del 2019, ha posto in rilievo i rilevanti risultati ottenuti nell’ultimo quinquennio sia nel settore civile che in quello penale. Oggi a Locri si è riusciti a ridurre in maniera drastica il portato delle pendenze, nel penale ad esempio sono solo 50 i casi di pendenza ultra triennale”.

“Il mio cuore resterà a Locri – sottolinea Palermo- Locri per me è stato un ritorno quando vi fui nominato Presidente nel settembre 2014. È stata una vera emozione rivedere i colori ed i contrasti della Locride. Ma anche ritrovare i colleghi. È stato il riaccendersi della vecchia passione, per cui tutto è andato avanti con entusiasmo. La Locride rimarrà un’esperienza molto importante nel mio percorso professionale. Voglio ancora ricordare- riafferma sincero- il grande rapporto umano creatosi con l’amministrazione comunale. Nessuno si è mai tirato indietro rispetto a quanto c’era da fare. Ognuno ha sempre dato la piena disponibilità nel venire incontro alle esigenze logistiche e non del Tribunale. Voglio ricordare con piacere il premio ottenuto durante la Manifestazione del Giugno Locrese del 2016, dopo aver attivato il progetto i Colori della Legalità. Una best practice segnalatasi tra le prime 33 a livellonazionale, che vide i detenuti della casa circondariale di Locri ridipingere il carcere. Quindi mi piace rammentare l’azione di realizzazione del nuovo archivio del Tribunale. A tal fine mi è stato consegnato un bene confiscato alla ‘ndrangheta nel 2017. Ancora non stati ultimati i lavori ma questa nuova struttura, che era in origine sede di una ditta edile di grosso spessore, rappresenterà un edificio fondamentale per il nuovo archivio, dotato anche di alcune strutture secondarie per gli uffici di appoggio. Infine- chiude Parlemo – attualmente è in corso un processo con 171 imputati. Un procedimento che ci ha preoccupato molto al momento dell’apertura, poiché non si disponeva di un’aula bunker abbastanza grande. Siamo riusciti lavorando un’estate intera a riadattare l’aula della Corte di Assise, realizzando un ambiente per 183 persone con un sistema assolutamente innovativo che consente il collegamento tra due o più aule dello stesso tribunale per permettere a difensori e imputati di seguire i lavori da diverse postazioni in collegamento con la principale. Un lavoro che ci ha agevolato in questo periodo d’emergenza pandemica tanto che il processo andrà in decisione dal 15 giugno dopo appena 18 mesi dall’apertura. Tutti traguardi possibili grazie allo spirito di abnegazione dimostrato da tutti. Spero, in conclusione, che l’attività svolta a Locri possa aiutarmi ad affrontare la sfida del nuovo lavoro che andrò ad iniziare da lunedì a Catanzaro. Ritengo che sia fondamentale divulgare l’attività svolta dagli uffici Giudiziari che sono un presidio di civiltà e un punto di riferimento per la cittadinanza. A questo proposito abbiamo cercato di aprire le aule ai giovani, organizzando diverse sessioni di processi simulati con gli studenti, così come abbiamo aperto gli uffici del tribunale ai giovani dei licei per l’alternanza scuola lavoro, ovvero l’organizzazione delle giornate della giustizia civile per le scuole con il COA e la Camera Civile. È fondamentale far capire che la giustizia è il luogo dove si tutelano e si esercitano i propri diritti”.

“Palermo, è un magistrato – conclude da parte sua Sainato – che ha saputo intavolare un rapporto innanzitutto umano e rispettoso con la città, che è diventata la sua seconda patria e per questo sarà nostra precipua soddisfazione, come Amministrazione comunale, conferirgli presto la cittadinanza onoraria con la speranza di poter lavorare ancora per la crescita del nostro territorio”.