Macheda (Primario terapia intensiva Gom): 'Infermieri lavorano in condizioni disumane'

"La nuova variante è più pericolosa. Abbiamo pazienti gravi, tutti non vaccinati, questo dovrebbe far riflettere"...

Al Gom di Reggio Calabria si vive una battaglia quotidiana. Come se non bastasse il Covid a complicare la normale attività ospedaliera, la voragine relativa alla carenza di personale obbliga medici ed infermieri a turni massacranti.

Il dott. Sebastiano Macheda, Primario del reparto di terapia intensiva del Gom, ai microfoni di CityNow analizza nel dettaglio la situazione attuale interna al reparto che dirige.

“Siamo arrivati sino a 101 pazienti Covid, c’è stato un aumento ma abbiamo dato assistenza a tutti, pur dovendo convivere con le note difficoltà. Covid o non covid l’attività normale deve andare avanti. E’ vero, nei giorni scorsi abbiamo trasferito qualche paziente a Catanzaro a causa di una saturazione, ma in passato si è verificato anche che abbiamo accolto pazienti da altre province. C’è sempre la piena collaborazione all’interno di una rete ospedaliera che funziona, con la volontà comune di dare risposte adeguate rispetto alla necessità dei pazienti”.

“Nuova ondata è pericolosa. Vaccinatevi”

“Con la nuova ondata, i pazienti che arrivano sono molto gravi e con alta mortalità. Tra ieri e oggi purtroppo abbiamo perso 4 pazienti, ora abbiamo 6 pazienti in terapia intensiva sui posti 9 totali disponibili. Il problema attuale è la gravità delle patologie, nessuno di questi pazienti era vaccinato tranne uno che aveva patologie concomitanti e per questo motivo non era riuscito a sviluppare anticorpi.

L’età media si sta abbassando, varia dai 50 ai 74 anni. Non abbiamo più gli 80 o 85 enni che avevamo prima, probabilmente perchè nel frattempo si vaccinati e quindi possono essere gestiti diversamente. Questo dovrebbe far riflettere le persone scettiche”, sottolinea Macheda.

‘Carenza personale il problema principale’

Sulla carenza di personale che rischia di soffocare il Gom, Macheda evidenzia come si tratti del principale problema da risolvere.

“Potremmo anche aprire più posti ma poi servirebbe il personale dedicato se no non avrebbe senso. Il personale infermieristico sta facendo turni massacranti, il rapporto normale dovrebbe essere di 1 a 2 tra infermieri e pazienti, ora siamo 1 a 4 e con pazienti molto critici.

Gli infermieri lavorano in condizioni disumane, con divise addosso pesanti e tutti i presidi, è logorante da un punto di vista fisico. Abbiamo dovuto giustamente dare qualche giorno di ferie per permettere a qualcuno di loro di rifiatare. Anche i medici sono paurosamente sotto organico, oltre i pazienti Covid ricordo tutte le altre patologie mediche e traumatiche che bisogna affrontare”.

La carenza di personale è un problema grave e datato, al di là di frasi di circostanza e rassicurazioni nulla in realtà è cambiato nel corso degli anni.

“Il commissario Longo è a conoscenza di tutto, ha un dossier molto ampio in relazione a queste criticità. Dove si blocca l’ingranaggio? E’ difficile capirlo, si mostra attenzione ma poi nei fatti non accade nulla, le risposte non ci sono state”.