Malacrino, 4° anniversario del MArRC e ripartenza: 'Cultura motore dell'economia'

Il Direttore del Museo Archeoologico prepara il dopo Covid: "Lavorare in rete. Ma serve anche l'Aeroporto"

Reggio mi manca. Mi manca il pubblico e in particolare il personale del museo. Siamo una piccola grande famiglia, abbiamo attraversato tante difficoltà. Penso all’alluvione che ha colpito il museo e la città. Ci siamo rimboccati le maniche e siamo stati capaci di riaprire il museo in poco più di 24 ore. Ma mi manca anche affacciarmi dalla finestra e guardare il panorama dello Stretto che credo sia una cosa unica”.

Ad affermarlo, nel corso della consueta diretta giornaliera di CityNow, è Carmelo G. Malacrino, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Collegato da Roma, ha portato a casa il lavoro, guardando a domani, a quando cioè sarà indicata la data della riapertura.

Il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria è chiuso al pubblico dal 9 marzo, da quando sono state estese a tutto il Paese le restrizioni imposte alle prime zone rosse. Ma l’attività prosegue. Si è lavorato con l’obiettivo di organizzare tutti i servizi con la massima sicurezza del personale, delle collezioni, e dello stabile. Il Museo è rimasto comunque sempre presidiato dal personale con una vigilanza h24 e l’ufficio tecnico garantisce manutenzione e pulizie di Palazzo Piacentini.

D’altra parte Malacrino ricorda che siamo in periodo di bilancio consuntivo, e che si devono portare avanti tutte le attività precedenti (dai pagamenti agli impegni di spesa).

Quando riaprirà il Museo è difficile dirlo. Malacrino naturalmente assicura che succederà naturalmente quando le condizioni lo permetteranno. Certo è, invece, che cambierà il modo di visitare i musei.

“Si sta lavorando ad una rielaborazione complessiva delle attività, compresa la possibilità di prenotare la visita al MArRC”.

Ripartire dalla cultura

Proprio questo fine mese, il 30 aprile, ricorre il quarto anniversario della riapertura del Museo. Malacrino lo ricorda con entusiasmo e un pizzico di orgoglio. “Pensavamo di fare una grande festa, ma la rinvieremo …” dice laconico. Sarà un altro elemento da legare alla ripartenza. Che per il Direttore deve seguire una specifica direzione:

“La cultura rappresenta le nostre radici e ci proietta verso un futuro che ha risvolti economici. Muove l’economia del territorio, il turismo. La cultura in questi anni ha portato tanto all’area dello Stretto e a Reggio Calabria. La cultura è parte di noi. Il nostro bagaglio, le nostre tradizioni. Occorre valorizzare al meglio questo bagaglio: che sia la sagra, la processione, o l’aspetto della ritualità della nostra fede. Su questo dobbiamo puntare per farci conoscere e far conoscere la Calabria in tutto il mondo. Ovviamente per fare questo necessitano tutte quelle infrastrutture che servono al turismo. Il mio appello, che sicuramente si aggiunge a quello di altre istituzioni, è che si riapra l’Aeroporto dello Stretto”.

Il Marc ha totalizzato 225 mila visitatori nel 2019. “Sta andando bene” afferma Malacrino, che mostra di apprezzare soprattutto il gradimento dei visitatori. Il Direttore, che ripete che il Museo non sono soltanto i Bronzi di Riace, è ormai conscio del ruolo di attrazione che gioca la cultura nell’ambito del turismo:

“I Bronzi di Riace rappresentano uno dei simboli più noti e positivi della Calabria. Sono capaci di portare visitatori da tutto il mondo. Ci permettono di valorizzare tutto il percorso espositivo, tant’è che si trovano alla fine di questo percorso. Quello che sta perdendo Reggio oggi è un guadagno in salute e in sicurezza per domani. La vita di una persona non ha prezzo e dobbiamo focalizzare l’attenzione su tutte quelle condizioni che ci permettono di salvaguardare la salute del personale ma anche dei visitatori. Quanto fa il museo per il territorio? Credo tanto. Abbiamo monitorato le opinioni degli esercenti attorno all’area del museo. L’ha fatto Federalberghi, e noi abbiamo cercato di promuovere, nel nostro piccolo, una visita su tutto il territorio cercando di far scoprire anche le aree di provenienza dei reperti. Voglio ricordare il tavolo di coordinamento che è stato istituito dalla Camera di commercio, proprio perché la cultura è importante anche nei suoi risvolti economici e quindi è un lavoro di rete con le amministrazioni e le altre realtà. Stiamo lavorando per costruire anche un progetto di comunicazione che possa supportare la ripresa”.