Matrimonio in un museo: il sogno di due sposi in un borgo reggino

Per il giorno del loro fatidico "Si", Fabio e Simona, giovane coppia romana, hanno scelto un bellissimo borgo di Reggio Calabria

Hanno scelto uno dei borghi più belli d’Italia per celebrare le loro nozze. Sabrina e Fabio, orginari di Roma non hanno avuto dubbi sulla location ideale per il giorno del loro matrimonio, celebrato sabato 20 febbraio 2021 a Bova, in provincia di Reggio Calabria.

Il matrimonio civile nella giudecca di Bova

Per il matrimonio civile i giovani sposi hanno scelto una location veramente speciale: la giudecca di Bova, sezione urbana del museo della lingua greco-calabra “Gerhard Rohlfs”.

Questo suggestivo angolo di Bova, che si trova nel club dei borghi più belli d’Italia, è stata una coppia romana: Sabrina Iasillo, nota sommelier della capitale, Fabio Colombo, responsabile dei restauri che da circa dieci anni si stanno portando avanti a Kabul, al Museo nazionale dell’Afghanistan.

La cerimonia

Il matrimonio civile è stato celebrato dal sindaco di Bova, Santo Casile, il quale ha fatto tutto il necessario per esaudire il desiderio della giovane coppia di poter sposarsi nel piccolo borgo calabrese, nel pieno rispetto delle norme anticovid.

“Non era possibile – afferma il sindaco – dire no a questi giovani sposi che da anni tornano puntualmente nell’area grecanica, nella suggestiva vallata dell’Amendolea, per trascorrere le loro vacanze”.

La celebrazione del matrimonio è stata preceduta da un saluto in grecanico ed è terminata xon dei doni offerti dal sindaco di Bova. Presenti ovviamente i testimoni e un ristretto numero di invitati.

“In Italia, proprio a causa della pandemia ci si sposa sempre meno, pertanto poter celebrare un matrimonio diventa oggi una occasione importante e particolarmente significativa – ha detto il sindaco di Bova – soprattutto se la location per commemorare un giorno così speciale è il comune che amministro”.

Soddisfatto anche il direttore del Museo G. Rohlfs, Pasquale Faenza, che ha giustamente evidenziato come questa celebrazione è un modo per valorizzare, rendere vivi e fruibili, gli spazi del museo, spazi oggetto di una recente opera di ri-significazione identitaria da un paio di anni, grazie ad una originale installazione di arte contemporanea dell’artista Antonio Pujia Veneziano e una serie di pannelli coadiuvati da un sistema qr code, in lingua inglese e italiana che consente di conoscere le vicissitudini del quartiere ebraico di Bova e fare un viaggio nella secolare storia degli ebrei in Calabria.

Le emozioni degli sposi

Felicissimi gli sposi che hanno più volte ribadito che la loro scelta è stata motivata proprio dalla suggestiva potenza del luogo.

“Volevamo celebrare il nostro matrimonio in una posto accogliente dove l’atmosfera familiare si fonde con la bellezza dell’ambiente e della natura, dove il senso della sacralità e della spiritualità si percepisce al tatto, nella semplicità di questi ruderi silenziosi che si affacciano su un panorama senza fiato ogni volta diverso”.