Miramare bis, Falcomatà rinviato a giudizio: seconda accusa di abuso di ufficio

Il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà dovrà affrontare un secondo procedimento. L'accusa è sempre la stessa

Non c’è pace per il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà che, dopo la condanna al processo Miramare che ha portato alla sospensione di un anno dalla carica di primo cittadino, dovrà adesso difendersi in un altro procedimento denominato ‘Miramare Bis‘.

Il processo nasce da una denuncia per la mancata costituzione del Comune come parte civile proprio nel primo processo Miramare. Secondo l’esposto in Procura di ‘Reggio Futura’, il movimento guidato dall’avvocato Italo Palmara, Falcomatà nel ruolo di sindaco “avrebbe impedito la costituzione del Comune di Reggio come parte civile al processo Miramare con comportamento omissivo, arrecando a se stesso e agli altri imputati un ingiusto vantaggio patrimoniale“.

Difeso questa volta dagli avvocati Marco Panella e Lorenzo Gatto, l’eventuale rientro a Palazzo San Giorgio dell’avv. Falcomatà si fa così sempre meno sereno.

Da sottolineare come, in questo caso, il Comune di Reggio Calabria si è costituito parte civile nel processo “Miramare bis”.

Ricordiamo che il 25 ottobre si terrà l’udienza in Cassazione che dovrà decidere sul ricorso presentato dai legali sul processo Miramare. Con ogni probabilità quel giorno la Corte dichiarerà il reato prescritto e il rientro di Falcomatà sarà immediato.

Il rinvio a giudizio non avrà però alcuna ripercussione negativa sul probabile rientro e nessuna interferenza con il processo ‘Miramare‘ ma sicuramente peserà e non poco in termini politici e di stabilità del governo cittadino. La seconda accusa di abuso di ufficio graverà, e non poco, negli equilibri di Palazzo San Giorgio.

Adesso la data da cerchiare in rosso è quella del 14 novembre, quando si terrà la prima udienza ‘filtro’ dibattimentale in cui si procederà all’ammissione delle prove.