Misiani (Fiadel) replica ad Avr: “Vuole farci passare per imbroglioni, ma ad oggi mancano ancora due stipendi”


L’esponente della segreteria della sigla sindacale accusa l’azienda: “Da due anni non paga la quota Tfr ai fondi pensionistici e si trattiene la cessione del quinto”.

Ormai è scontro frontale tra operai e Avr. Lo sciopero inscenato giovedì scorso a Piazza Italia dai lavoratori che – rappresentati da Fiadel, Uil Trasporti e Fp Cgil – hanno protestato per i cronici ritardi nei pagamenti degli emolumenti (almeno tre stipendi arretrati, ndr), ha trovato proprio oggi la risposta seccata dell’azienda, che ha tenuto a precisare di aver pagato la mensilità di agosto agli addetti operanti in città, e di aver corrisposto lo stipendio di luglio, ai colleghi di Villa San Giovanni.

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Una “precisazione” che ha fatto saltare dalla sedia Andrea Misiani, della segreteria Fiadel, che a sua volta ha ritenuto opportuno chiarire i contorni di una vicenda che rischia di non essere capita dai cittadini:

“Con la sua dichiarazione – ha sottolineato Misiani – Avr vorrebbe farci passare per imbroglioni, e questo non va bene, per noi e per la cittadinanza”. Misianiricorda che ormai il ritardo dei pagamenti da parte di Avr è diventata una costante, che nel tempo si è manifestata con cadenza sempre maggiore: “Ricordo che il primo ritardo fu di 15 giorni, ma oggi quel ritardo è diventato di 80 giorni”.

Misiani, da parte sua, ha confermato che proprio ieri è stato pagato lo stipendio di agosto, ma ha ricordato anche all’azienda che lo stipendio per contratto va pagato entro il 15 di ogni mese:

“Ora, con quella precisazione sembra quasi che l’azienda voglia pagare la mensilità di settembre ed entro il 15 quella di ottobre, ma in realtà – ha chiosato -non sarà così”.

Misiani si è fatto quindi portatore del malcontento e dei timori avvertiti dalle maestranze che non vogliono certo passare un altro Natale a secco:

“Ad oggi, nulla è risolto – ha sottolineato il rappresentante della Fiadel – e per questo rimane lo stato di agitazione che prevede l’indizione nelle prossime settimane di altri due giorni di sciopero”.

Ma non finisce qui. Perché la precisazione di Misiani diventa denuncia quando lo stesso passando al contrattacco accusa l’azienda in maniera frontale:

“Oltre a non pagare gli stipendi, è da circa due anni chel’azienda non versa la quota di Tfr presso i fondi pensionistici, trattenendo anche le quote delle cessioni del quinto sugli stipendi non versandoli alle varie finanziarie con le quali i lavoratori si sono impegnati. Tutto questo – ha concluso Misiani – è documentabile, carte alla mano”. E c’è da giurare che la storia non finisce qui.

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