L’ultimo ‘dono’ di Omar: con la sua vita ne ha salvate tante altre
La famiglia ha scelto di compiere un gesto di immenso altruismo: la donazione degli organi. Il giovane 23enne vivrà attraverso coloro che ha salvato
08 Agosto 2024 - 17:48 | di Eva Curatola

Un giovane strappato troppo presto alla vita. Omar Bassi, un ragazzo di 23 anni, è deceduto il 5 agosto a Reggio Calabria, dove si trovava in vacanza, a causa di un’emorragia cerebrale. La morte, avvenuta in circostanze tragiche, ha portato a un atto di immenso altruismo: la donazione degli organi.
Il pestaggio in una discoteca del Varesotto
Omar era stato vittima di un pestaggio da parte del personale di una discoteca nel Varesotto, durante una festa il 20 luglio. Dopo l’incidente, si era recato al pronto soccorso della struttura dell’Alto milanese, ma era stato dimesso con un codice verde e la prescrizione di paracetamolo per il dolore.
I genitori di Omar, residenti a Bollate, hanno subito denunciato i buttafuori individuati dai testimoni come responsabili del pestaggio, nonché i sanitari della struttura che avevano visitato il giovane due giorni dopo l’incidente. La famiglia sospetta un possibile nesso tra le percosse subite, la visita medica e la morte sopraggiunta pochi giorni dopo.
Confortato dalla visita medica, Omar aveva deciso di partire per la Calabria nella notte tra il 2 e il 3 agosto. Il 5 agosto, i suoi genitori lo hanno trovato accasciato a terra. Trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale di Reggio, il giovane è stato sottoposto a una TAC con liquido di contrasto, il cui verdetto è stato impietoso: morte cerebrale. Il cuore di Omar ha smesso di battere poche ore dopo.
L’ultimo “dono” di Omar
I sanitari del Grande Ospedale Metropolitano (GOM) di Reggio Calabria si sono prodigati nel tentativo di salvare la vita di Omar. Purtroppo, nonostante gli sforzi, il ragazzo non ce l’ha fatta. La sua storia, però, non finisce qui.
La comunità di Reggio Calabria è rimasta scossa dalla tragica perdita e dalle circostanze della morte di Omar. Tuttavia, il suo atto di donazione degli organi ha sollevato un’ondata di commozione e gratitudine. Questo gesto ha tolto l’onta di una notizia mal interpretata da alcuni, che ha lasciato l’amaro in bocca ai reggini.
Secondo quanto appreso da CityNow, sono stati donati il fegato, che con una tecnica particolare di split è stato suddiviso per essere donato a due diversi soggetti, i reni, il pancreas e le cornee, offrendo così una nuova speranza di vita a diversi pazienti in attesa di trapianto, alcuni con poche ore di vita.
Un gesto eroico che ha dimostrato il grande cuore della famiglia che nulla ha contro la città di Reggio Calabria e l’azienda ospedaliera cittadina. Grazie alla donazione, il giovane vivrà ancora attraverso coloro che ha salvato.
La famiglia di Omar continua a chiedere giustizia e che venga fatta luce sull’intera vicenda.
