Maxi processo 'Gotha', depositate le motivazioni: 'Sistema di potere ambiguo'

Tra i condannati eccellenti Paolo Romeo e Alberto Sarra. Assolto il senatore Caridi che 'non fa parte dei riservati della 'ndrangheta'

Il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dal giudice Silvia Capone, ha depositato le motivazioni della sentenza emessa il 30 luglio 2021 per gli imputati del processo “Gotha” nato dalla riunione delle inchieste “Mamma Santissima”, “Reghion”, “Fata Morgana”, “Alchimia” e “Sistema Reggio”.

Il processo, uno dei più importanti celebrati a Reggio Calabria dai tempi di “Olimpia”, si era concluso due anni fa in aula bunker con 15 condanne e 15 assoluzioni.

Nella sentenza ci sono le motivazioni per le quali l’ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo era stato condannato a 25 anni di reclusione. Tredici anni erano stati comminati all’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra.

Erano stati assolti, invece, l’ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi e l’ex presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa.

Svelando un «sistema di potere ambiguo», che, stando ai collaboratori di giustizia sentiti in aula, è stato caratterizzato da «promiscuità tra ‘ndrangheta e ambienti Istituzionali», il processo “Gotha” era nato dalla riunione di alcune inchieste della Dda, coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri, dai procuratori aggiunti Giuseppe Lombardo e Stefano Musolino e dai pm Walter Ignazitto, Sara Amerio, Roberto Di Palma, oggi procuratore presso il tribunale dei Minori, e Giulia Pantano, oggi procuratore aggiunto a Catanzaro.