Tirocinanti, Muraca (Pd): ‘Sulla stabilizzazione la Regione ha creato un’ingiustizia intollerabile’
"La Regione era consapevole che le risorse sarebbero state insufficienti. Condanna i Comuni in dissesto o predissesto all’impossibilità di procedere alla stabilizzazione" le parole del consigliere
24 Settembre 2025 - 16:01 | Comunicato Stampa

“Come denunciato dai sindaci – afferma il consigliere regionale del Pd, Giovanni Muraca – la Regione Calabria era perfettamente consapevole che le risorse messe a disposizione, non essendo storicizzate, sarebbero state profondamente insufficienti. Un quadro che condanna i Comuni in dissesto o predissesto all’impossibilità di procedere alla stabilizzazione dei tirocinanti, per come è stata scritta la norma”.
Secondo Muraca, la conseguenza è un trattamento discriminatorio tra lavoratori:
“Se un tirocinante ha svolto la propria attività in un Comune con capacità finanziaria avrà la possibilità di essere stabilizzato, mentre chi ha lavorato in un ente in difficoltà rimarrà escluso. Si tratta di persone
che provengono dallo stesso bacino e hanno partecipato allo stesso strumento di inclusione, ma che oggi vengono divisi da una norma iniqua”.
Il consigliere Pd rimarca le responsabilità del governo regionale:
“La Regione ha scelto scientemente di scaricare sugli enti locali il peso di una vertenza storica, senza garantire fondi certi e duraturi. Non si è voluto trovare una soluzione condivisa, come pure i sindaci avevano chiesto, né si è data risposta alla richiesta di rendere strutturali le risorse per gli enti. Bene che nei Comuni con i conti in equilibrio si stiano compiendo i primi passi verso la stabilizzazione, ma parallelamente occorre individuare strumenti straordinari per i Comuni in dissesto e predissesto, altrimenti si creeranno lavoratori di serie A e lavoratori di serie B”.
“Il Partito democratico – conclude Muraca – continuerà a chiedere l’uguaglianza di trattamento per tutti i tirocinanti. Non è tollerabile che, dopo anni di sacrifici e promesse, il futuro di questi lavoratori dipenda
soltanto dallo stato di salute dei bilanci comunali. La dignità e i diritti non possono essere subordinati alla contabilità”.