'Ndrangheta, sciolto il Comune di Sant'Eufemia: la scelta del Viminale

I motivi che hanno spinto il Consiglio del Ministri allo scioglimento del Comune della provincia di Reggio Calabria

C’è anche il comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte tra i centri sciolti per infiltrazioni mafiose dal consiglio dei Ministri del 7 agosto.

Alla base della decisione suggerita dal Viminale, la raffica di arresti che nel febbraio scorso provocò una vera ecatombe sul consiglio comunale del piccolo centro aspromontano.

L’operazione Eyphemos della distrettuale antimafia dello stretto infatti aveva portato all’arresto di 65 persone tra cui il sindaco Domenico Creazzo (che da una manciata di giorni era stato eletto anche al consiglio regionale), il suo vice Cosimo Idà (considerato come uno dei promotori), il presidente dello stesso consiglio, Angelo Alati e, per non farsi mancare nulla, anche un rappresentante dell’opposizione, Domenico Forgione, oltre a un paio di dirigenti impiegati in municipio. Pesantissime le accuse ipotizzate dagli inquirenti per il gruppo che risponde a vario titolo di associazione mafiosa, turbativa d’asta, violenza, estorsione oltre a reati legati alle elezioni, al traffico di droga e al possesso di armi.