Gratteri sulla mancata nomina: 'Agli occhi della 'ndrangheta e della mafia sono un perdente...'

Nicola Gratteri parla della mancata nomina a procuratore nazionale: 'Ho la solidarietà di migliaia di persone"

“Le mafie e la guerra di Gratteri“.

La redazione di Lilli Gruber a La7 titola e presenta così, l’intervento del procuratore di Catanzaro, scartato dal Csm come procuratore nazionale, in favore di Melillo.

‘Lei si sente più isolato oggi?’ chiede la conduttrice.

Secca e decisa la risposta di Nicola Gratteri.

“No. Agli occhi della ‘ndrangheta e della mafia sono un perdente perchè sono stato sconfitto e non sono stato nominato ma ho la solidità di migliaia di persone che mi vogliono bene e che me lo esternano continuamente”.

E’ per questo che sono aumentate le minacce di morte nei suoi confronti? Insiste la giornalista Gruber. Nicola Gratteri ha cinque macchine di scorta e tutta la famiglia e sotto tutela con un nuovo dispositivo di protezione.

“Ho la stima e l’affetto del comandante della Polizia e della Guardia di Finanza e dei Carabinieri e ho un ufficio strutturato da giovani magistrati splendidi intelligenti e preparati. Da questo punto di vista non sono forte ma sono fortissimo. Sono debole perchè non ho ho potere contrattuale ma non mi interessa perchè non ne faccio un dramma di non essere diventato procuratore nazionale. Sto benissimo a Catanzaro e sono felice ma purtroppo entro il 16 maggio del 2024 devo andare via da Catanzaro. Potrei anche rimanere ma come sostituto procuratore”.

Cosa farà dunque Nicola Gratteri?

“Posso fare tante cose. Ho tante capacità manuali – scherza Gratteri – Posso fare l’imprenditore agricolo”.

Poi torna sulla mancata nomina di procuratore nazionale.

“Dopo la notizia dell’attentato che volevano compiere contro di me, né Draghi né la ministra Cartabia mi hanno chiamato… Sì, ho paura. Ho paura, però cerco di addomesticare la paura e cerco di ragionare con la morte. Ci parlo mentre guido in macchina e cerco di addomesticarla. Cerco di razionalizzare il pericolo. Finora ci sono riuscito e vado avanti perché non c’è alternativa se non andare avanti perché se mi fermo mi sento un vigliacco e non ha senso per me vivere da vigliacco”.