'Opera', tutto il mondo parla di Reggio. Tresoldi racconta il suo rapporto con la Calabria

Scultura e paesaggio, adesso è impossibile stabilire dove termina uno e inizia l'altro. "Opera" di Edoardo Tresoldi sta facendo il giro del mondo

Reggio Calabria ha un nuovo punto di riferimento. Grazie al lavoro di Edoardo Tresoldi, la città guadagna un meraviglioso polo di attrazione ed il suo già famoso lungomare è divenuto, oggi, ancora più incantevole.

Conosciuto come l’artista che realizza l’anima dei luoghi attraverso installazioni mastodontiche in rete metallica, Tresoldi è il protagonista indiscusso di questi ultimi giorni. Ed è proprio grazie a lui che Reggio Calabria sta facendo il giro del mondo. Opera ha fatto discutere tutte le grandi testate, non solo d’arte. Le foto della città dello Stretto sono apparse anche sul Corriere, Wired, TgCom, e SkyTg24 ha dedicato all’installazione un vero e proprio servizio.

“Prima questo era un semplice parco – racconta l’artista. Adesso, con il nostro intervento, abbiamo cercato di creare una sorta di tempio mentale che racchiude una certa intimità. Attraverso il gioco di trasparenza desidero mostrare come i paesaggi riescono a raccontarsi in maniera diversa attraverso un filtro, che è poi quello del linguaggio architettonico. Arriviamo da un periodo in cui era importante non vivere momenti di collettività. Adesso dobbiamo, quindi, costruire delle aperture e non delle chiusure verso la cultura”.

‘Opera’ non altera la vista dello Stretto, cui i reggini sono così visceralmente legati, semmai la rende ancora più profonda.

Il rapporto con la Calabria

Opera è il secondo lavoro di Edoardo Tresoldi in Calabria, che arriva dopo Il Collezionista di Venti (2013) a Pizzo Calabro. Ma c’è qualcosa che lega l’artista alla nostra terra?

“La Calabria torna sempre nella mia vita – ha spiegato Edoardo a Elledecorcon questa terra ho un rapporto ciclico. Al di là del fatto che la mia prima opera in uno spazio pubblico, Il Collezionista di Venti, sia stata realizzata in Calabria, a Pizzo, sono perennemente circondato da amici e professionisti calabresi. Io vengo da un paese, che è Cambiago (periferia nord est di Milano ndr), che nel pieno degli anni ’60 e ’70, in seguito all’immigrazione dal sud Italia, si è ingrandito del 50% e buona parte di chi vi abita ha origini calabresi. Chissà se in qualche modo, indirettamente, sono per metà calabrese”.

Le note fuori dallo spazio e dal tempo

Una due giorno per l’inaugurazione non è stata sufficiente per placare la sede di conoscenza dei reggini. Dopo averne sentito parlare per un anno i cittadini non vedevano l’ora di “toccare con mano” la nuova installazione permanente. E così gli eventi organizzati per il suo debutto sono andati subito sold out. A causa del Covid, ovviamente, non tutti hanno potuto partecipare agli eventi e i fortunati sono stati coloro i quali sono riusciti a prenotare per tempo il loro posto.

In occasione dell’inaugurazione di Opera, Brunori Sas ha tenuto un concerto a sorpresa sulle note del suo ultimo album Cip! e dei suoi più grandi successi, suonando all’interno della monumentale installazione accompagnato da Dario Della Rossa al pianoforte. Il risultato è stato uno show intenso e coinvolgente che ha fuso linguaggio musicale e architettonico trasportando i visitatori in una dimensione sospesa nel tempo e nello spazio.

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