Campo Calabro, il sindaco chiude via Industriale: 'È costellata di buche'

Il sindaco Repaci: “Basta con i rimpalli. Il destino delle infrastrutture Corap passi dalle decisioni condivise coi Comuni”

Con una Ordinanza contingibile ed urgente e previa comunicazione al Prefetto, il Sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci ha disposto la chiusura al traffico di un tratto della Via Industriale e ordinato al Consorzio Regionale delle Attività Produttive (Corap), che è proprietario della strada, titolare della manutenzione, di provvedere entro quattro giorni al ripristino del manto stradale dell’asse viario avvertendolo che decorso tale termine saranno presi dall’Amministrazione i provvedimenti necessari al ripristino della circolazione. Ciò vista la condizione di pericolo per l’incolumità pubblica causata dalle condizioni del fondo stradale, condizioni ripetutamente segnalate dagli Uffici comunali all’ente che ne è proprietario. Il Sindaco si è scusato con imprenditori dell’area industriale, lavoratori, cittadini per il disagio che dovranno sopportare per alcuni giorni.

Campo Calabro: chiuso un tratto della via Industriale

L’ordinanza del sindaco Repaci

“Più volte in questi cinque anni – da dichiarato Repaci – siamo dovuti intervenire in un’area, quella industriale, sulla quale il Comune non ha ne poteri ne competenze sulle infrastrutture elettriche, idriche e fognarie, sulle aree comuni di servizio, ma che comunque rappresenta uno spazio strategico per lo sviluppo del nostro comune. Un intervento di natura ordinativa sulla rete viaria non poteva che passare da un provvedimento sostenuto da precise norme di legge che abbiamo ritenuto applicabili in questo caso.

Lo abbiamo assunto – continua il Sindaco -nella consapevolezza della sua straordinarietà ma in una prospettiva della riacquisizione di una sovranità infrastrutturale mai pensata sinora, ma non più rinviabile ed alla quale stiamo lavorando da tempo. Abbiamo invano chiesto al Commissario Straordinario un incontro per rappresentargli problemi e prospettive, ma non siamo stati degnati di alcuna risposta. Mi sarebbe piaciuto – conclude Repaci – che il Presidente Occhiuto nella sua visita a Reggio sabato scorso avesse potuto constatare di persona oltre che le splendide nostre piste di Gambarie, anche la “cintura della ruggine” che segna come una cicatrice l’Area dello Stretto da Pellaro a San Ferdinando.

Decine e decine di chilometri di strade principali e di servizio, depositi, ettari di terreni non assegnati, reti elettriche, idriche ,fognarie, impianti di videosorveglianza di proprietà di Corap, completamente abbandonati al loro destino, vandalizzati, fonte di pericoli per le persone e per il traffico, con un elevatissimo impatto ambientale. I comuni nei cui territori insistono gli insediamenti Corap hanno il diritto di conosce il destino di queste infrastrutture. Ma subito, non quando gli eterni rimpalli della politica fra Regione e Commissari metteranno fine alla lunga agonia di Corap. I territori che hanno subito il devastante impatto di un disegno industriale andato in fumo , che ha lasciato macerie, ruggine ed inquinamento, hanno diritto ad un risarcimento e soprattutto hanno il diritto di essere parte dei processi decisionali per il riassetto di queste aree. Chiediamo un tavolo tecnico fra Commissario Liquidatore, Regione Calabria, Città Metropolitana e tutti i Comuni nell’interno dei quali insistono le aree del Corap, posto in liquidazione coatta”.