Migrazione medica dall'ospedale di Melito, Zavettieri: 'Strategia per la chiusura?'

"Non vogliamo pensare ad una strategia cieca finalizzata alla chiusura, ma a ben guardare i provvedimenti tale sembrerebbe il disegno". Le parole di Agostino Zavettieri

Ristobottega

Come avevamo già segnalato sulla stampa in tempi lontani da qualsivoglia campagna elettorale e come altresì formalmente rappresentato al DG Regionale alla sanità Antonio Belcastro unitamente al Generale Cotticelli, all’incontro tenutosi presso la cittadella regionale del 25 ottobre u.s., denunciamo oggi che i medici della chirurgia di Melito P.S. sono stati dislocati a Polistena per sopperire alle carenze di personale nonostante le esigenze del territorio grecanico e la grave carenza del personale del Tiberio Evoli.

Fra le altre considerazioni, a ben valutare i turni di servizio dell’ospedale Spoke di Polistena, emerge che in precedenza alla disposizione dei suddetti spostamenti, non vi era nessuna carenza effettiva di personale nell’ospedale pianigiano.


Le mobilità temporanee, a questo punto superflue, non fanno altro che rievocare la vicenda legata alla chiusura del reparto di ortopedia di Melito P.S. che a tutt’oggi rappresenta una ferita aperta. Infatti, nonostante fornisse prestazioni sanitarie con numeri e risultati addirittura superiori ad altre strutture Spoke è stato volutamente “cancellato”.

In tutto ciò fa specie che il direttore sanitario Dott. Bray, alla recente visita presso il nosocomio di Melito P.S. (dicembre u.s.), aveva promesso ed assicurato che le ultime migrazioni “temporanee” di medici del reparto chirurgia sarebbero state quelle del 2019.

Promessa apparsa attendibile anche in considerazione di quanto sostenuto dal Generale Cotticelli che in occasione del sopralluogo all’ospedale di Polistena aveva reso nota la sua deliberazione per l’assunzione di nuovo personale medico a Polistena.

Ci chiediamo: perché la macchina burocratica commissariale, anziché disporre nuovi e sospetti trasferimenti temporanei da Melito a Polistena, non si attiva per dare seguito all’assunzione del personale promesso?

Ristobottega

Perché si continua con l’espoliazione di un’area geografica già socialmente compromessa che non riesce più, in queste condizioni, a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza e di Prestazioni?

Non vogliamo pensare ad una strategia cieca finalizzata alla chiusura del presidio melitese ma a ben guardare i provvedimenti degli ultimi anni tale sembrerebbe il “disegno”.

L’appello indirizzato al Direttore Bray è di voler adottare nuove strategie a sostegno dell’ospedale Tiberio Evoli a cominciare dalla fornitura delle attrezzature mancanti nei reparti e garantendo la permanenza del personale necessario.

Le istituzioni e la popolazione del basso ionio facciano finalmente fronte comune nel rivendicare i diritti a partire da quello alla salute.