Giubileo 2025, il pellegrinaggio delle comunità di Archi: ‘Un’esperienza indimenticabile’
Pellegrinaggio a Roma, incontro con il Papa e canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati
08 Settembre 2025 - 13:30 | Comunicato Stampa

Dal 5 al 7 settembre 2025, le parrocchie di Archi Carmine e Archi Cep hanno vissuto un’esperienza di fede, comunione e pellegrinaggio a Roma, in occasione del Giubileo 2025. I fedeli, guidati dai parroci don Danilo Latella e don Giovanni Giordano, hanno partecipato a tre giornate ricche di spiritualità e momenti comunitari.
Il pellegrinaggio: una comunità in cammino
Il viaggio verso Roma è stato più di uno spostamento fisico, ma un vero e proprio cammino spirituale che ha coinvolto adulti, giovani, anziani e famiglie. Le parrocchie si sono unite, superando confini, e hanno formato una sola comunità, quella di Archi pellegrina di speranza.
Momenti significativi del pellegrinaggio
Fin dal primo giorno, i pellegrini hanno attraversato le Porte Sante delle basiliche, un gesto simbolico di riconciliazione e rinnovamento interiore. Molti hanno descritto questo momento come tocccante e liberatorio, una vera immersione nella misericordia di Dio.
Udienza con Papa Leone XIV: la parola che illumina
Sabato mattina, Piazza San Pietro ha accolto migliaia di fedeli. Anche la comunità di Archi ha partecipato con grande emozione all’Udienza del Papa.
Il Papa ha condiviso un messaggio profondo e semplice:
“Ciascuno di noi è come un terreno che, pur segnato da durezza e fragilità, custodisce in profondità una terra buona, capace di accogliere il seme della Parola di Dio e trasformarlo in tesoro.”
Le parole del Papa sono state particolarmente toccanti per i pellegrini, che hanno sentito di far parte di una Chiesa universale viva e in cammino.
Canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati: santi giovani per i giovani
Il momento culminante del pellegrinaggio è stato la partecipazione alla Santa Messa di canonizzazione dei santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, celebrata domenica in Piazza San Pietro. Nonostante le lunghe attese, i fedeli hanno vissuto l’esperienza con grande pazienza, preghiera e emozione.
La canonizzazione dei due giovani santi ha suscitato un grande entusiasmo. San Carlo, l’influencer di Dio, e San Pier Giorgio, l’uomo delle Beatitudini, sono diventati modelli concreti di santità possibile nella vita quotidiana.
Una comunità unita nella fede
Il pellegrinaggio è stato anche un’opportunità di preghiera silenziosa e intensa, come quella vissuta davanti alla tomba di Papa Francesco, dove i pellegrini hanno affidato le proprie intenzioni personali e comunitarie.
Ma soprattutto, è stato un tempo di unità tra le comunità di Archi. Per tre giorni, i fedeli hanno pregato, camminato e condiviso emozioni come una sola famiglia, vivendo la bellezza di sentirsi parte di una Chiesa universale in cammino.
Le parole dei parroci
A conclusione del pellegrinaggio, i due parroci hanno voluto ringraziare i partecipanti.
Don Danilo Latella ha detto:
«Abbiamo vissuto un tempo di grazia che ci richiama alla bellezza di essere parte di una Chiesa viva e universale. Roma, con la sua storia e l’incontro con il Papa, ci ha ricordato che la fede non è mai solo personale, ma comunitaria, un cammino da vivere insieme.»
Don Giovanni Giordano ha aggiunto:
«La canonizzazione di Carlo e Pier Giorgio ci ricorda che la santità è possibile. Sono modelli che parlano al nostro tempo e ci spronano a vivere la fede con gioia e radicalità, partendo sempre dall’Eucaristia.»
Il bilancio di un’esperienza indimenticabile
Le fatiche delle lunghe camminate e delle attese sono state ampiamente ripagate dalla gioia di vivere un’esperienza unica di Chiesa pellegrina. Molti fedeli hanno sottolineato che questo pellegrinaggio ha rappresentato un rinnovamento della fede, un invito a vivere con maggiore consapevolezza la dimensione comunitaria.
Il Giubileo 2025 non rimarrà solo una data sul calendario, ma un segno concreto impresso nei cuori di chi l’ha vissuto.
Uno sguardo al futuro
Il ritorno a casa non segna la fine, ma l’inizio di un nuovo percorso. La comunità di Archi è tornata arricchita, pronta a mettere a frutto i doni ricevuti: le parole del Papa, la testimonianza dei nuovi santi, l’esperienza di unità vissuta.
Come ha detto il Papa, un seme che germoglierà nella terra buona custodita nei cuori di ciascuno.