Perché la Calabria è zona rossa, Rezza: ‘Situazione non critica, ma preoccupante’
Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute ha chiarito le motivazioni che hanno portato il governo a dichiarare la Calabria zona rossa.
06 Novembre 2020 - 11:07 | di Eva Curatola

Da oggi, 6 novembre 2020, la Calabria è zona rossa. È da considerarsi, forse, la prima volta in assoluto dall’inizio della pandemia.
La regione meridionale era stata chiusa durante i mesi di marzo, aprile e maggio, così come tutte le altre d’Italia, ma mai era stata segnalata come una “zona ad alto rischio contagio“.
I chiarimenti del Ministero della Salute
Inevitabilmente, il Ministero della Salute, in seguito all’ordinanza di Speranza, ha dovuto illustrare ai cittadini i motivi di determinate scelte che hanno creato non poco clamore. Nel pomeriggio di ieri, nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ha chiarito le motivazioni che hanno portato il governo a dichiarare la Calabria zona rossa.
L’indice Rt
“L’indice Rt in Calabria è piuttosto elevato (1,84) con un intervallo di incidenza inferiore di 1,56. Questo vuol dire che è certamente oltre 1,5 e ci porta a pensare che c’è un rapido aumento della trasmissione in atto, che potrebbe diventare critica nel prossimo futuro. L’indice Rt stima la tendenza, è un indicatore molto precoce capace di anticipare l’aumento di incidenza dei casi”.
Il deficit sanitario
“La Calabria regala menti illustri al mondo della scienza e della medicina ma certamente ha una certa importanza il deficit nelle strutture sanitarie, che bisognerà rafforzare. La percentuale di probabilità di occupazione di terapie intensive e aree mediche è superiore al 50%. Il dato di resilienza del sistema, unitamente all’indice Rt, spiega l’inserimento in zona rossa. Esistono poi un paio di “alert”: la numerosità del personale e l’autovalutazione”.
Le conclusioni
Per Rezza, al momento, la situazione non è critica ma:
“È stato rilevato un trend che mostra segnali di preoccupazione e criticità di carico sulle strutture ospedaliere piuttosto elevato. Ma senza una massa elevata di casi, la “descalation” può essere rapida. Mi auguro che nel giro di un paio di settimane la Calabria possa rientrare”.
