Perché la conoscenza dell’inglese in Italia è meno sviluppata rispetto a quella del resto d’Europa?

Oltre alla buona pratica di utilizzare i sottotitoli, sono moltissime le risorse online per migliorare l’inglese

Sempre più paesi hanno scelto di introdurre l’insegnamento di una lingua straniera fin dalla scuola primaria, in genere iniziando tra i 6 e i 7 anni. Anche l’Italia si è da tempo adeguata a questo standard, in seguito alla legge 53/2003, che ha reso obbligatorio l’apprendimento dell’inglese a partire appunto dai 6 anni.

Circa il 97% degli studenti della scuola secondaria nei paesi dell’Unione Europea studia l’inglese. Di conseguenza, quella di Albione diventa così la lingua straniera più insegnata durante l’istruzione primaria e secondaria.

Tuttavia, nonostante la sua introduzione in giovanissima età, l’Italia continua ad arrivare in ritardo rispetto alla maggior parte degli altri Paesi Europei per quanto riguarda le conoscenze dell’inglese. Ciò significa che, seppur gli studenti passino più anni a contatto con la lingua, le loro capacità e conoscenze linguistiche non riescono comunque a raggiungere quelle dei principali Paesi europei.

In cima alla classifica europea dettata dall’English Proficiency Index del 2019, un’analisi annuale che analizza le conoscenze dell’inglese di 100 paesi non madrelingua condotta da Education First, troviamo l’Olanda, seguita da Svezia, Norvegia e Danimarca.

Non ci sorprende certo vedere questi paesi conquistare il podio, ma è comunque estremamente interessante analizzare meglio il motivo per cui l’Olanda copra un posto di spicco.

Uno dei motivi principali che con molta probabilità ha portato la popolazione di questo piccolo paese a parlare così bene l’inglese è legato all’economia. Proprio a causa delle sue dimensioni ridotte, l’Olanda ha dato priorità all’apprendimento dell’inglese, lingua internazionale, per assicurarsi una presenza sul mercato mondiale. Inoltre, un vantaggio cruciale, deriva dal fatto che l’olandese è una lingua germanica come l’inglese, con cui condivide moltissime somiglianze. Infine, a differenza dell’Italia, in Olanda i film e le serie TV straniere non vengono doppiate: di conseguenza, fin da piccoli, i bambini sono esposti alla cultura anglofona, massimizzando i risultati del loro apprendimento.

Piano piano, soprattutto tra i giovani italiani, sta prendendo piede la tendenza a guardare i programmi in lingua originale: guardare i film coi sottotitoli in inglese è uno dei modi migliori per fare pratica con l’inglese ogni giorno, migliorando notevolmente l’ascolto. Farlo contribuirà a far sì che espressioni idiomatiche particolari, modi di dire, accenti e pronuncia possano rimanere impressi, andando anche ad apprezzare maggiormente le capacità degli attori che esprimeranno in lingua originale.

Oltre alla buona pratica di utilizzare i sottotitoli, sono moltissime le risorse online per migliorare l’inglese, andando a lavorare sui punti deboli delle proprie conoscenze linguistiche (che, per noi italiani, spesso coincidono con il famoso speaking and listening). Tra corsi online, contenuti provenienti da siti stranieri (es. blog, testate giornalistiche etc.), podcast e molto altro, per fortuna siamo ormai completamente esposti a tutta una serie di strumenti che, se utilizzati efficacemente e con regolarità, potranno portarci infiniti vantaggi da un punto di vista accademico, lavorativo e sociale.

Per riuscire a raggiungere quindi, un giorno, la cima della classifica, è necessario integrare maggiormente nel percorso di studio della lingua straniera (applicabile anche alla seconda o terza lingua straniera, come tedesco e francese) un corollario di attività facoltative che però si riveleranno assolutamente benefiche nel breve e nel lungo termine.