Riunione rifiuti, sindaci di Reggio contenti a metà: 'Chiudiamo questa brutta storia'

Al termine della riunione a Catanzaro, il sindaco Falcomatà espone il piano di riparto dei rifiuti e le concessioni ottenute

A Catanzaro si è appena conclusa la riunione rifiuti, annunciata questo pomeriggio dal sindaco Giuseppe Falcomatà. Il primo cittadini di Reggio Calabria insieme ad altri colleghi della Città Metropolitana, solamente qualche ora, si era mobilitato per raggiungere la sede del potere regionale per trovare una soluzione all’emergenza rifiuti che, da settimane, attanaglia la città dello Stretto.

“La Regione Calabria ci ha fatto vedere la sua idea per raccogliere i rifiuti per le strade”.

E in diretta il sindaco mostra il prospetto della ripartizione. Tre diverse aree territoriali: Cosenza, Catanzaro – Vibo – Crotone e Reggio Calabria. Ad un primo colpo d’occhio è impossibile non accorgersi che fra tutte queste la più penalizzata è proprio l’ultima. La nostra città è infatti l’unica, dell’interno territorio regionale che dovrà portare i rifiuti in Puglia.

“Per quanto riguarda l’ambito territoriale della città di Reggio Calabria, vi sono 3 diverse zone di scarico:

  • Siderno con 155 tonnellate di fabbisogno, di queste sarà possibile scaricarne 100, con 40 di scarti di lavorazione;
  • Gioia Tauro 130 tonnellate di fabbisogno, 100 da scaricare, con 40 di scarti di lavorazione.

Entrambe conferiranno su Celico.

  • A Reggio Calabria, invece, il fabbisogno corrisponde a 130 tonnellate e tutto il rifiuto indifferenziato dovrebbe essere portato tutto in Puglia. Cosa abbiamo ottenuto da questa riunione? 60 tonnellate in più di rifiuti che si vanno ad aggiungere ai 40 di scarti di lavorazione sia di Siderno che di Gioia Tauro (rispettivamente 30 e 30).

 

Rimane la grande incognita, quella che non era prevista all’interno dell’ordinanza: la Puglia. Cosa abbiamo chiesto? Portare i rifiuti in Puglia non è lo stesso che portarli a Crotone. Per questo motivo, pretendiamo che la differenza venga pagata dalla Regione. Questo ulteriore costo non può ricadere sui Comuni o aggravare, ancora di più, le tasse pagate dai cittadini”.

E a tutti quelli che si domanda se la raccolta riprenderà stasera, il sindaco risponde:

“Ancora no. Mi auguro sia questione di ore e non di giorni, perchè abbiamo esposto l’urgenza della nostra situazione. Mi auguro di non dover più parlare dei rifiuti, mi auguro di potervi parlare di altre cose per organizzare al meglio della fase 2. Voglio parlarvi degli aiuti ai commercianti, ai cittadini, dei sostegni alle famiglie e dell’inizio della stagione estiva. Voglio raccontarvi come procedono le opere pubbliche.  Se riusciremo a fare tutto questo, vorrà dire che si torna alla normalità e che il problema rifiuti è stato archiviato.

Da quello che avete visto in questo piano di riparto, è evidente come i sindaci non avevano nessun margine di manovra. Non si tratta di una questione politica. Sarebbe impossibile portare a compimento, in 20 giorni, ciò che il commissariamento non è riuscito a fare in circa 18 anni. Noi sindaci abbiamo l’urgenza di tornare a raccogliere. i rifiuti per strada sono un problema igiene urbana, di salute e soprattutto di ordine pubblico.

Siamo riuscite a correggere alcune cose che non ci convincevano. L’augurio, adesso, è che si possa creare un dialogo istituzionale non solo a livello amministrativo, ma anche politico. Adesso, lavoriamo sulla fase 2 e chiudiamo questa brutta storia una volta per tutte”.