Piazza del popolo, aquile e fascismo, Pazzano su Lamberti: ‘Scivolone da agonismo elettorale’

La proposta del consigliere sull'ex palazzo del Fascio, in cui creare una "Casa della Memoria" ed una sfida ai candidati per le prossime elezioni

Consigliere Saverio Pazzano (5)

“Il dibattito su Piazza del Popolo e sull’ideologia fascista affronta argomenti che dovrebbero essere superati da almeno un mese”.

A scriverlo, in un post su Facebook, il consigliere del movimento La Strada, Saverio Pazzano.

“Sulla storia della Piazza – ha ribadito – da Piazza delle adunate a Piazza del Mercato e delle molteplici funzioni sociali abbiamo scritto praticamente una tesi e posto una serie di allegati per la riflessione in Consiglio Comunale.

Sull’ex Palazzo del Fascio, raccogliendo l’istanza delle associazioni antifasciste del territorio, abbiamo proposto che in quei locali trovi spazio la Casa della Memoria. Proprio per sottolineare, come avviene ad esempio in via Tasso a Roma, che la memoria non è neutrale e che i luoghi dell’oppressione e del dolore possono e, secondo noi, dovrebbero essere risignificati alla luce della Costituzione, della Liberazione e della democrazia. La proposta, già presentata in Commissione è stata accolta positivamente”.

Pazzano ha annunciato:

“Piazza del Popolo è riconosciuta da poco più di un mese come Bene di Interesse Culturale. Nella relazione della Soprintendenza, che abbiamo condiviso per i lavori del Consiglio Comunale, il riferimento all’aquila littoria in marmo dice che risulta perduta.

Per cui: per ciò che mi riguarda il restauro conservativo della Piazza potrebbe prevedere anche il rispristino dell’aquila, ove fosse di nuovo reperibile. Ma allo stato attuale non c’è. Italo Falcomatà ricevette per la stessa idea un’accusa di apologia di fascismo. Forse è perché i professori non hanno paura della Storia e provano a spiegare che la storia non si cancella, la damnatio memoriae non è uno strumento interpretativo corretto, ma si valuta criticamente. I tempi sono mutati nella sensibilità della conservazione storica, ma NON sono mutati nella certezza che il fascismo è stato IL MALE ASSOLUTO del Paese e nelle sue derivazioni neofasciste è ancora il male assoluto. Senza se e senza ma. Disturbo un liberale come Benedetto Croce per dire che la storia è sempre storia contemporanea.

Io sono stato presente al Fascismo e so che è stato il Male Assoluto, anche se non ero nato – ha ribadito il consigliere comunale Chi studia la Storia, chi la conosce è SEMPRE presente. Questa è la cultura”.

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“Il dibattito di queste ore su Piazza del Popolo dovrebbe stimolare il Consiglio Comunale – prosegue – a fare presto nel risignificare quello spazio, mi auguro alla luce del dossier che abbiamo proposto.

Considero quello di Lamberti uno scivolone da agonismo elettorale e da stanchezza e credo e spero che si sia solo espresso molto male. Del resto mi risulta si sia pronunciato per dissociarsi dal fascismo. Certo, il problema rimane come problema culturale di un Paese e di una Città in cui la nostalgia è un pericolo reale.

Una proposta: qualunque querelle sul problematico revisionismo del fascismo potrebbe essere cassata da un patto etico per cui ogni candidato di ogni lista elettorale, di destra, di sinistra e civica dichiari: IO SONO ANTIFASCISTA. Senza ambiguità, senza strizzare l’occhio. Chi vuole bene alla Città, chi vuole bene all’Italia non può che esserlo, senza distinguo”