Ponte sullo Stretto, Falcomatà: ‘Un progetto che fa acqua da tutte le parti. I conti non tornano’

Il primo cittadino di Reggio sul Ponte dello Stretto: “Solo annunci, nessun coinvolgimento dei territori. È un paradosso che si usino fondi di coesione per finanziare il ponte”

sindaco giuseppe falcomatà

Un progetto “che fa acqua da tutte le parti”, un processo decisionale calato dall’alto, un uso discutibile delle risorse del Sud: il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, è intervenuto con toni chiari e critici al convegno “Una questione di buon senso”, organizzato da Greenpeace, Legambiente, Lipu, WWF Italia e dal Movimento No Ponte Calabria.

Nel suo intervento, Falcomatà ha smontato l’impianto politico e tecnico del progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ponendo l’accento su mancanze, forzature e assenza di coinvolgimento istituzionale.

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“Solo annunci, nessuna concretezza: il progetto fa acqua da tutte le parti”

manifestazione no ponte

“Mi colpisce che quando le comunicazioni arrivano da certi livelli si chiamino ‘date’, mentre quando le facciamo noi diventano ‘annunci’. In realtà abbiamo assistito solo ad annunci che si sono scontrati con la realtà di un progetto che, a proposito di mare, fa acqua da tutte le parti”, ha dichiarato Falcomatà, evidenziando le criticità tecniche certificate dagli stessi uffici dei ministeri competenti.

Il sindaco ha ribadito che, fin dall’inizio, i sindaci dei Comuni dello Stretto hanno mantenuto un approccio istituzionale alla questione, chiedendo un reale coinvolgimento nelle procedure decisionali. Coinvolgimento che però – ha sottolineato – è sempre mancato.

“Una contrarietà non ideologica, ma basata sui fatti”

Falcomatà ha chiarito la natura della propria opposizione all’opera:

“Non è una posizione ideologica, ma la conseguenza logica di un anno intero di incongruenze, di promesse mancate, di date annunciate e poi smentite dai fatti. L’abbiamo detto in più sedi: a Bruxelles con l’on. Tridico, in Consiglio comunale a Reggio con il consigliere Pazzano, a Campo Calabro con il sindaco Repaci, e oggi qui a Villa”.

Un percorso coerente, che il sindaco rivendica come segno di responsabilità amministrativa.

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“No al ponte con i fondi della coesione: così si mortificano i territori”

Uno dei punti più critici sollevati da Falcomatà riguarda l’origine delle risorse destinate al progetto:

“Non vogliamo che le ipotesi di finanziamento del ponte vadano a decurtare, a tagliare – e quindi a mortificare – le legittime aspettative dei territori. I fondi di coesione dovrebbero essere risorse aggiuntive, non sostitutive, e oggi rischiano addirittura di essere sottratte completamente allo sviluppo del Sud”.

Un’operazione che definisce “un paradosso costituzionale”, perché snatura la funzione originaria di quei fondi: colmare il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese.

“I conti non tornano a nessun livello: tecnico, contabile, politico”

“Prendiamo in prestito il sottotitolo di questo incontro: i conti non tornano. È così a livello economico, tecnico, progettuale e soprattutto politico. Ogni rilievo che abbiamo avanzato è stato confermato dagli stessi ministeri. Eppure, il progetto va avanti ignorando tutto questo”, ha ribadito.

Il sindaco ha sottolineato come le criticità progettuali siano certificate, così come le contraddizioni nei cronoprogrammi diffusi dal governo.

“Ciucci fa il suo dovere, ma le responsabilità sono politiche”

In merito alla visita del dott. Pietro Ciucci, amministratore della società Stretto di Messina, prevista per l’8 maggio, Falcomatà ha riconosciuto l’apertura al dialogo, ma ha chiarito:

“Ciucci è un esecutore. Il problema vero è l’indirizzo politico. A lui va riconosciuto almeno il tentativo di dialogo, ma il nodo è a monte. Le nostre richieste istituzionali sono state ignorate e per questo ci siamo visti costretti a ricorrere contro le procedure. E il nostro ricorso ci ha dato ragione”.

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