Ponte sullo Stretto, Borri a Ziparo: 'Falsificatore di informazioni. Studi l'abc dei Ponti sospesi'

E' polemica tra ingegneri e docenti universitari. Il prof. Borri al prof. Ziparo: 'Inizi a frequentare congressi, progetti, e incontri sui ponti"

Ha fatto discutere l’intervista dell’ingegnere ed urbanista Alberto Ziparo, docente all’università di Firenze e coordinatore degli studi sugli impatti dell’infrastruttura, che ai nostri microfoni, ha spiegato i motivi per cui non potrebbe, a suo avviso, essere costruito il Ponte sullo Stretto.

In occasione dell’incontro organizzato a Villa San Giovanni dai ‘No Ponte‘, il prof. Ziparo sosteneva come “non vi siano materiali ancora che danno prestazioni tecnologiche che servono sullo Stretto, né con la campata unica, né con i pilastri nello Stretto”.

Di parere opposto il prof. Ing. Claudio Borri (già membro del Comitato Scientifico della SdM spa), docente ordinario di Scienza delle Costruzioni al Dip.to di Ingegneria Civile e Ambientale all’Università di Firenze.

Attraverso una nota inviata alla nostra redazione, il prof. Borri contesta le parole del prof. Ziparo:

“Eccoci di nuovo. Ancora un esempio eclatante di disinformazione, di ignoranza dei fatti e dei documenti anche pubblici, di falsità condite di ironia, ma di immediata risonanza mediatica”.

Per il prof. Ziparo il Ponte sullo Stretto è un’enorme balla. “Affidiamo il progetto allo Spirito Santo” ha dichiarato ai nostri microfoni durante l’assemblea pubblica al ‘Nuvola Rossa’ di Villa San Giovanni.

“E’ vero che l’ignoranza è spesso giustificata dalla difficoltà di accesso all’informazione, alla cultura, alla documentazione scientifica, ma in questo caso va registrato, ancora con sgomento, quanto la contrarietà all’opera in questione sia puramente ideologizzata, pregiudiziale e totalmente infondata- commenta il prof. Borri –  Il prof. Ziparo non è decisamente noto quale esperto di grandi strutture né di opere infrastrutturali e pare essersi interessato dell’opera di attraversamento dello Stretto soltanto fino al 2002, peraltro soltanto dal punto di vista ambientale. Pertanto, gli sono evidentemente sfuggiti (o ha volutamente cancellato dalla sua memoria) tutti gli importanti sviluppi ca. la progettazione dell’opera a partire dal bando internazionale del 2004 (su progetto preliminare del 2003), la successiva assegnazione della progettazione e costruzione al consorzio EUROLINK del 2005 ed infine il progetto definitivo del 2010/’11″.

Il prof. Borri critica duramente le parole del prof. Ziparo, contrario all’opera.

“Ma la falsità si impenna subito raggiungendo l’ossimoro dell’assurdo: esordisce il Nostro (prof. Ziparo) affermando che “dal 2011 non è cambiato nulla…il Ponte fu bocciato dai suoi stessi progettisti…” Come contrastare questa iperbole del non-sense? Chi sono questi “progettisti” che addirittura avrebbero “bocciato” il proprio lavoro? Perché Ziparo non fornisce nomi, cognomi e funzioni di tali improvvidi professionisti, auto-lesionisti e masochisti? Voglia invece cotanto falsificatore di informazioni prendersi la briga di consultare il repository del progetto del 2011: dove (se il Nostro vorrà) potrà reperire tutti gli 8451 documenti. Il Prog. Definitivo dell’opera di attraversamento ne occupa ben 1347, fra elaborati e relazioni, dei quali: 521 elaborati per la cantierizzazione, 687 documenti relativi ai problemi di impatto ambientale, 49 rapporti sul monitoraggio ambientale. Inoltre, il Nostro potrà ottenere piena soddisfazione ca. la documentazione di approvazione del progetto definitivo del 23 maggio 2011 (che lo stesso scrivente oppure un qualsiasi altro dei membri del Comitato scientifico della SdM spa, 2009-11, potrà fornirgli).

E ancora.

“Come Alice nel paese delle meraviglie, il Nostro tira fuori dal cilindro “le 19 edizioni di progettazione …”. E’ forse opportuno rispondere a queste ulteriori farneticazioni oppure è meglio consegnarle all’oblio dei giusti? Certamente è preferibile la seconda opzione. Invece possiamo e dobbiamo raccomandare al Prof. Ziparo di studiare, studiare e poi studiare ancora, al fine di documentarsi per poter almeno apprendere: – l’ “a-b-c” della moderna tecnologia di ponti sospesi di grande e grandissima luce – la tecnologia dei materiali e dei cantieri che hanno reso possibile costruire i tre ponti sospesi sul Bosforo, i 4 ponti strallati superiori a 1000m di luce centrale, il Canakkale Bridge sui Dardanelli, lo Xihoumen Bridge (raddoppio ferroviario e stradale) in Cina, il Viaduc du Millau, il Burj al Khalifa a Dubai, ma anche la Tour Eiffel a Parigi. – La storia dei molti salti della scienza e tecnologia compiuti nel passato, incomparabilmente superiori a quello dell’attraversamento dello stretto di Messina (dal Brunelleschi di S Maria del Fiore nel 1400 fino al grande Eiffel alla fine del ‘800? Infine: raccogliendo l’appello a “tornare alla fase di ricerca”, raccomandiamo al Nostro di iniziare a frequentare riviste, congressi, progetti, e incontri sui ponti di grande e grandissima luce, così come chi scrive fa da almeno 4 decenni. Purtroppo però, in tali consessi non si è mai avuto il privilegio di incontrare il Prof. Ziparo, collega dello stesso ateneo dello scrivente. Data la contiguità, lo invitiamo a fine Agosto 2023, presso il Palazzo dei Congressi di Firenze a partecipare alla Minisimposio su “Super Long Span Bridges through Multi-Box-Deck solutions (IAWE-IABSE)” del convegno mondiale di Ing. del vento ICWE16″.