Presentazione del libro “Calabria ti odio” e incontro con l’autore Cirillo
30 Settembre 2015 - 11:24 | di Federica Geria

Sabato 10 ottobre dalle ore 18.00 al c.s.o.a. Angelina Cartella presentazione del libro
CALABRIA TI ODIO e incontro con l’autore, Francesco Cirillo, e con Claudio Dionesalvi, giornalista e scrittore.
Attraverso 50 storie, Francesco Cirillo scandaglia tutta la regione e ne tira fuori storie maledette, storie belle e d’amore. La Calabria che tutti vorremmo amare e che invece odiamo per l’indole sottomessa del popolo calabrese, per i poteri forti che controllano tutto dalla massoneria, ai partiti politici, alle amministrazioni.
E’ un affresco della Calabria come non è stata mai raccontata.
50 storie di persone che hanno scelto di vivere in Calabria, in luoghi bellissimi e distrutti, innamoramenti che al contrario spingono a restare in una terra difficile.
50 storie di vittime e di eroici Don Chisciotte, dagli operai della Marlane a Antonella Politano di Paola e la sua famiglia totalmente decimata dai tumori, da Mimmo Lucano a Franco Nisticò, da Pasquale Cavallaro a Natale De Grazia. Per capire la terra nella quale viviamo e, forse, decidere di amarla tanto da non abbandonarla.
Al termine del dibattito proiezione dello slideshow: L’UOMO CHE SI E’ FATTO DIO.
La storia del Conte Stefano Rivetti di Val Cervo di Alessandro Mallamaci.
BIO
Francesco Cirillo è nato a Diamante in provincia di Cosenza nel 1950 dove vive, scrive dipinge e sogna. Militante ambientalista si occupa da sempre di problemi sociali legati alla sua terra. Ha partecipato alle lotte negli anni 70, militando nell’area anarchica e situazionista a Napoli e poi in quella dell’Autonomia proletaria calabrese. Nel 1980 viene arrestato con l’accusa di associazione sovversiva con finalità terroristica. Trascorre un anno e due mesi nelle prigioni calabresi, sei mesi nel carcere speciale di Palmi. Nel 1981 viene assolto dall’accusa di terrorismo e condannato per cospirazione politica. Continua la sua attività in Calabria nell’area no global e ambientalista. Nel 2002 dopo aver partecipato alle manifestazioni contro la globalizzazione a Napoli e Genova, viene arrestato nell’ambito di una vasta operazione poliziesca partita dalla magistratura cosentina. Esce dopo 20 giorni di carcere speciale e di isolamento. Il processo dura dieci anni e verrà di nuovo assolto con formula piena. Per il suo modo di scrivere non asservito ad alcun potere ha collezionato oltre 15 querele per diffamazione.
Claudio Dionesalvi è un professore ribelle di Cosenza. Anche lui coinvolto nell’inchiesta sulla Rete del Sud Ribelle insieme a Francesco Cirillo, è tra i fondatori della casa editrice Coessenza, esperienza editoriale nata dal basso. Collabora con il Manifesto e altre testate.
L’UOMO CHE SI E’ FATTO DIO
“Prima che un industriale del Nord, l’ing. Rivetti, venisse a restituire questi luoghi al loro naturale destino di ottava meraviglia del mondo, gli abitanti di Maratea vivevano come venti secoli fa: di fichi, di pomodori, di carrube, d’uva e di cacio pecorino. Il Pionere cala in una realtà dove solo le donne lavorano, mentre gli uomini giocano solo a scopone e briscola, aggrumandosi come mosche nei caffè locali, perché schivi, come tutti i meridionali, per un complesso di paure e abitudini”
Indro Montanelli
Nel 1953 un imprenditore biellese, il Conte Stefano Rivetti di Val Cervo, si trasferì in Basilicata a Maratea, nella torre di un castello. Sfruttando i fondi della Cassa del Mezzogiorno, creò il lanificio R1. Fece costruire il locale notturno Le Ginestre. Sia la R1 che il night club oggi sono in disuso e in pessime condizioni. Un’altra struttura nata coi finanziamenti pubblici, la Pamafi, venne rivenduta alla Regione Calabria dopo il fallimento.
A Praia a mare costruì altre due fabbriche: la Lini e lane e la R2, poi divenuta Marlane – acronimo di Marzotto Lane – in cui persero la vita oltre cento operai a causa delle pessime condizioni di lavoro.
