Consumi a Reggio: prezzi in calo a settembre, ma cresce il costo dei beni essenziali

L’indice dei prezzi al consumo a Reggio Calabria registra a settembre 2025 una lieve flessione mensile (-0,1%) ma resta in crescita su base annua (+2,0%), con rincari per alimentari, ristorazione e abbigliamento

Panorama Reggio Calabria Stretto Di Messina 1

Nel mese di settembre 2025, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) nel Comune di Reggio Calabria ha registrato una variazione tendenziale del +2,0% e una variazione congiunturale del -0,1%.
Ciò significa che, rispetto allo scorso anno, i prezzi restano più alti, ma nell’ultimo mese si è registrato un leggero calo.

I settori in aumento

tabella variazione indici prezzi settembre

L’inflazione annuale continua a farsi sentire soprattutto nei beni e servizi di uso quotidiano.
A livello tendenziale crescono in particolare:

  • Altri beni e servizi (+5,1%)
  • Servizi ricettivi e di ristorazione (+4,8%)
  • Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+4,6%)
  • Bevande alcoliche e tabacchi (+2,4%)
  • Abbigliamento e calzature (+2,2%)

Incrementi più contenuti si registrano per sanità, cultura, mobili e istruzione (tra +0,6% e +0,9%).

I settori in calo

Le diminuzioni più marcate riguardano invece:

  • Comunicazioni (-1,6%)
  • Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,0%)
  • Trasporti (-0,3%)

La variazione mensile

Rispetto ad agosto 2025, l’andamento dei prezzi è stato più stabile.
A livello congiunturale, aumentano:

  • Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,7%)
  • Altri beni e servizi (+0,4%)
  • Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,3%)
  • Abbigliamento e calzature (+0,2%)

Mentre calano:

  • Servizi ricettivi e ristorazione (-1,8%)
  • Istruzione (-1,8%)
  • Trasporti (-0,8%)
  • Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,4%)
  • Comunicazioni (-0,2%)
  • Bevande alcoliche e tabacchi (-0,1%)

Restano invariate le voci relative a mobili, servizi per la casa, sanità e salute.

Un quadro di stabilità dopo mesi di rincari

Il lieve calo mensile conferma una fase di assestamento dei prezzi dopo mesi di rincari diffusi. Tuttavia, i dati tendenziali indicano che l’inflazione resta superiore al 2%, con un impatto significativo sui costi quotidiani delle famiglie reggine, in particolare per il comparto alimentare e dei servizi.