Proposta legge europea 'Ripristino della natura', Nesci: "Ecco chi l'ha votata"

"Scelte scellerate delle 'politiche green' della Commissione europea", ha affermato l'europarlamentare calabrese di Fratelli d'Italia

Nel novembre 2023 la presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su un regolamento sul ripristino della natura. La proposta mira a mettere in atto misure volte a ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

Stabilisce obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti specifici per il ripristino della natura in ciascuno degli ecosistemi elencati, dai terreni agricoli e dalle foreste agli ecosistemi marini, di acqua dolce e urbani.

Il regolamento è parte integrante della strategia sulla biodiversità per il 2030 e aiuterà l’UE a rispettare i suoi impegni internazionali, in particolare il quadro globale ONU di Kunming-Montreal in materia di biodiversità concordato in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità del 2022 (COP 15). L’accordo provvisorio dovrà essere approvato e formalmente adottato dai colegislatori prima dell’entrata in vigore.

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Denis Nesci, attraverso un post sui social, ha criticato le politiche ambientali presenti all’interno della proposta di legge.

“Ecco chi ha sostenuto le scelte scellerate delle ‘politiche green’ della Commissione europea, come la proposta di legge sul ‘Ripristino della natura’, il cui testo fissa obiettivi per riportare alle condizioni iniziali (stato di non coltivazione) il 30% dei terreni coltivati o a uso agricolo, entro il 2030, il 40% entro il 2040 e addirittura il 50% entro il 2050”, le parole di Nesci, critico nei confronti dei partiti (Pd, M5S, Italia Viva, Azione ed Europa Verde) favorevoli alla legge ‘Ripristino natura’.

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