La Calabria cambia passo con lo psicologo scolastico. Geria: ‘È il tempo dell’ascolto’
Il dirigente dell'I.C. Catanoso De Gasperi San Sperato Cardeto accoglie la novita per il prossimo anno scolastico: "Uno strumento che chiedevamo da tempo"
14 Giugno 2025 - 11:41 | di Eva Curatola

Per una volta la Calabria non rincorre. Non resta indietro. Non aspetta che qualcun altro decida.
Per una volta è la prima. La prima regione d’Italia a mettere nero su bianco una scelta che ha il profumo della speranza: dal prossimo anno scolastico, ogni scuola media e superiore calabrese avrà uno psicologo gratuito. Una figura stabile, non occasionale. Una presenza che ascolta, che accompagna, che si prende cura.
Non è solo una misura educativa. È una dichiarazione di intenti, un atto politico e umano. 9 milioni di euro provenienti da fondi europei saranno investiti per assumere 43 professionisti, che raggiungeranno 285 scuole in tutta la regione, per seguire quasi 3.000 classi. Il progetto durerà tre anni. Ma se funzionerà – e in molti ci credono – potrà cambiare per sempre il modo di fare scuola.
Lo psicologo scolastico, per ascoltare prima che sia troppo tardi
“È una cosa molto positiva – ha detto Marco Geria, dirigente dell’Istituto Comprensivo De Gasperi – Catanoso – San Sperato – Cardeto, ai microfoni di CityNow. Il sostegno psicologico era un’esigenza sulla quale la comunità scolastica premeva da tempo. Finalmente si sono trovati i mezzi per realizzarlo”.
Il preside parla con la pacatezza di chi conosce la scuola dall’interno, ogni giorno, nei suoi silenzi ed anche nel suo vocio.
“Molti studenti oggi faticano a trovare motivazione, nello studio così come nella vita. Si sentono spaesati, disorientati. Spesso non riescono a dare un nome alle loro emozioni. E noi, come scuola abbiamo il compito di fornire loro gli strumenti per essere aiutati”.
Ecco perché, secondo Geria, lo psicologo scolastico è una necessità. Non servirà solo nei momenti di crisi, ma prima, quando i segnali sono ancora deboli, quando una parola può evitare un abisso.
Una pietra miliare, se ci sarà continuità
La novità è grande. Ma non basta annunciarla, va costruita con cura.
“Se gestita nel tempo, sarà una svolta storica. Lo psicologo scolastico può cambiare davvero le cose se diventa parte strutturale della scuola. È un lavoro che darà i suoi frutti nel lungo periodo. Non basta uno o due, l’obiettivo deve essere quello di accompagnare i ragazzi per tutto il loro percorso di studi. Da noi, ad esempio, gli studenti si fermano per quasi un decennio, alle superiori per 5, parliamo comunque di lunghi periodi”.
E proprio l’I.C. Catanoso De Gasperi San Sperato Cardeto, che da anni lavora su progetti legati al cyberbullismo, alla dipendenza digitale, all’educazione emotiva, è pronto a integrarsi con la nuova figura professionale.
“Abbiamo già team interni che si occupano di inclusione. Il nuovo psicologo si interfaccerà con i docenti, condividerà osservazioni e strategie. E per quanto riguarda gli spazi fisici, in cui svolgere le attività, la scuola è fatta di luoghi dinamici, flessibili, pronti a trasformarsi in punti di ascolto e dialogo”.
I ragazzi sono pronti. Tocca agli adulti cambiare sguardo
La domanda, inevitabilmente, è sempre la stessa: i ragazzi si rivolgeranno davvero allo psicologo?
Geria è convinto di sì.
“I giovani hanno meno timore di noi adulti. Non vivono più lo psicologo come uno stigma. Anzi, iniziano a vedere il confronto come un’occasione di crescita. È negli adulti, a volte, che c’è ancora un retropensiero di “malattia”, di “debolezza”. Ma anche questo sta cambiando”.
E allora il ruolo della scuola è duplice: offrire lo strumento e costruire la fiducia per usarlo.
“È un’alleanza educativa quella che dobbiamo mettere in atto: scuola, famiglia, istituzioni. Lo psicologo non è lì per curare, ma per accompagnare. Per aiutare a leggere la complessità. Per mettere in rete le solitudini”.
La Calabria prima. E non è poco.
In un’Italia dove spesso la Calabria è raccontata come fanalino di coda, questa volta guida il cambiamento. Non è solo una notizia. È un segnale simbolico, fortissimo: la regione che soffre, che lotta, che emigra, oggi sceglie di investire sul benessere mentale dei propri ragazzi.
Nei corridoi delle scuole calabresi, a settembre ci sarà una porta in più. Dietro quella porta, uno psicologo pronto ad ascoltare. Non giudicare, non etichettare. Ascoltare. Per qualcuno sarà la prima volta. Per altri sarà la possibilità di dire ad alta voce qualcosa che non riusciva a uscire.
“Mi aspetto che all’inizio ci sia curiosità, forse anche un po’ di diffidenza – conclude Geria –. Ma se sapremo dare fiducia, i risultati arriveranno. I ragazzi sono più pronti di quanto pensiamo. Noi dobbiamo solo esserci”.
E in quella presenza discreta, professionale, continuativa, c’è la vera rivoluzione.