Reggio, via alla 4ᵃ dose per gli ultra-fragili. Giuffrida: 'Gli altri, forse, in autunno'

Quarte dosi, somministrazioni vaccini e Novavax e situazione Covid a Reggio Calabria. Il punto con il direttore del Dipartimento Prevenzione dell'Asp

Non sarà per tutti, almeno non nell’immediato. È quanto sottolineato dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria in merito alla somministrazione della quarta dose del vaccino anti-Covid che, lo scorso 1° marzo, ha preso avvio in tutta Italia.

A stabilirlo è stato il Governo che, così come fatto durante la prima fase della campagna vaccinale, ha selezionato un preciso target a cui inoculare un’ulteriore dose per aumentare gli anticorpi contro il Coronavirus.

Chi deve fare la quarta dose di vaccino anti-Covid

Una circolare del Ministero della Salute del 20 febbraio ha stabilito il via alla somministrazione della quarta dose per i pazienti fragili dai 12 anni in su, a 120 giorni dalla terza dose. La circolare indica quali sono le categorie di pazienti ammessi:

“Soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e soggetti sottoposti a trapianto di organo solido”.

Di seguito l’elenco delle patologie:

  • trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
  • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
  • attesa di trapianto d’organo;
  • terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico antigenico (cellule CART);
  • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
  • immunodeficienze primitive (es. sindrome di Di George, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
  • immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
  • dialisi e insufficienza renale cronica grave;
  • pregressa splenectomia;
  • sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) con conta dei linfociti T CD4+ 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.

Somministrazioni a Reggio Calabria

Sia il Grande Ospedale Metropolitano che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria si sono attivate per conformarsi alle disposizioni del Governo e, in tal modo, le inoculazioni della quarta dose sono partite anche nella città dello Stretto. Nonostante siano trascorse due settimane dal “via”, vista la particolare targetizzazione, i numeri sono veramente bassi, al GOM, ad esempio, secondo quanto riportato nel bollettino di ieri, sono ancora solamente 4 le quarte dosi già somministrate.

“Per gli altri – ha spiegato il dott. Giuffrida ai microfoni di CityNow – si dovrà attendere, probabilmente, l’autunno. Al momento non ci sono segnali dal Governo di un’estensione della campagna per la quarta dose a tutta la popolazione. Nulla toglie, però, se si dovesse registrare una nuova ondata, che le cose possano mutare”.

Il direttore del dipartimento prevenzione si è poi concentrato sulla campagna più in generale:

“I vari centri vaccinali, oggi, fanno numeri più bassi rispetto al passato. L’arrivo di Novavax non ha convinto i soggetti più scettici che, fino ad ora, non hanno voluto vaccinarsi. O per meglio dire, sono stati davvero in pochi.

La diminuzione nelle vaccinazioni a cui stiamo assistendo è una conseguenza naturale del lavoro svolto fino a qui. La città ha risposto bene in questi mesi e, man mano, un po’ tutti si sono vaccinati. Adesso, forse, si potrebbe anche immaginare una graduale riduzione delle attività”.

La situazione Covid

I reggini, che hanno ormai partecipato in maniera massiva alla vaccinazione contro il Covid, sono però, ancora, preoccupati per la situazione Covid in città.

“I numeri, in realtà, sono stabili – ha spiegato il direttore dell’Asp. Anzi, rispetto ad una ventina di giorni fa, i casi sono addirittura diminuiti. Da 1200 positivi giornalieri siamo passati ad una media di 800 casi. Ovviamente, sono sempre tanti – ha aggiunto Giuffrida. Questo è il segnale che la variante Omicron continua a colpire e lo fa, purtroppo, anche con le persone vaccinate”.

C’è un dato positivo, però, da sottolineare:

“I soggetti coinvolti presentano una modestissima sintomatologia. La percentuale dei ricoveri è molto bassa rispetto, invece, al numero dei positivi”.