Questione Reggina, Brunetti: 'Dovevamo incatenarci in Figc?

Alla minoranza: "Vi siete riscoperti tifosi della Reggina, mi fa piacere vi siate svegliati dal torpore"

Si è parlato di Reggina in Consiglio Comunale e dopo l’intervento iniziale di Massimo Ripepi della minoranza, ha preso la parola il sindaco f.f. Paolo Brunetti: “Ai consiglieri di minoranza dico: vi siete riscoperti tifosi della Reggina, mi fa piacere che vi siate svegliati dal torpore. Un anno fa io e Versace eravamo in piazza italia ad accogliere migliaia di tifosi agguerriti. Me lo ricordo bene quel giorno, c’eravamo solo io e Versace, nessun altro. Saladini un anno fa ci salvò da una situazione critica, da allora sono successe tante cose, ci sono stati anche cori dei tifosi esaltati ‘Grande Saladini, portaci in serie A’.
Oggi la città addita Saladini, Ferraro e la società quali unici responsabili del declino della Reggina, e in parte è vero. Come abbiamo avuto modo di dire, direttamente a loro e attraverso comunicati stampa, serviva mettere sul piatto chiarezza, esplicitando lo stato delle cose. L’unica responsabilità che posso addebitare alla società è questa. La situazione della Reggina viene da una sovrapposizione di tribunali, e la scelta della società è stata chiara.
La minoranza ci ha stimolato a vigilare a interloquire con la società, ma noi lo abbiamo sempre fatto. La politica non si deve intromettere riguardo vendita e acquisizioni della società, l’anno scorso è stato fatto perchè si era in una situazione particolare e il club poteva finire in mano al comune dopo un fallimento, quest’anno la situazione è diversa. Oggi non possiamo che prendere atto di quanto sta accadendo, e quello che accadrà il 7 luglio, ci sono passaggi che vanno rispettati. Cosa avrebbe dovuto fare il comune, andare alla Figc a incatenarsi ? Ci sono regole e responsabilità, che non vanno ogni volta addebitati alla politica.
Comune e città metropolitana hanno fatto tutto il possibile, anche attraverso investimenti su stadio e centro sportivo S.Agata. Con il presidente Cardona c’è sempre stata interlocuzione trasparente, ma abbiamo appreso delle sue dimissioni dalla stampa, c’è qualcosa che ci sfugge, come amministratori e come tifosi. Forse la nostra città deve essere più paziente prima di elevare qualcuno a santo o eroe, io oggi non mi sento nè di santificare nè di condannare nessuno. Ci sono dei passaggi che siamo in attesa di conoscere”.