La reggina Benedetta Zema al suo esordio letterario con “La strana vita di Carlos Muños”

L'autrice reggina è una ragazza cresciuta a pane e libri con una propensione particolare nei confronti della scrittura

Il 25 marzo scorso è uscito su scala nazionale il primo romanzo della reggina Benedetta Zema dal titolo “La strana vita di Carlos Muños”, edito da Officina Milena, promettente casa editrice casertana.

La giovane autrice, nata e cresciuta a Reggio Calabria, ha frequentato il Liceo Classico del Convitto di Stato Tommaso Campanella ed è laureanda in Giurisprudenza presso l’Università Lumsa di Palermo.

E’ una ragazza cresciuta a pane e libri con una propensione particolare nei confronti della scrittura, come dimostra il suo lavoro di esordio. Il romanzo difatti evidenzia una freschezza linguistica ed un’originalità della trama, frutto di una fervida fantasia ma anche di un’ottima abilità descrittiva che non può che essere connaturata ad una personale capacità comunicativa incoraggiata dallo studio e dalla lettura.

Molto bella anche la copertina del romanzo, realizzata dall’illustratrice Carla Negrini e costruita con una tecnica fumettistica che offre  già al lettore l’idea della dinamicità della storia.  

La narrazione si incentra sulla figura di un uomo cileno trapiantato a Roma che, come la maggior parte degli immigrati, vive la difficile condizione sociale e culturale dell’integrazione. Carlos è sicuramente un personaggio sui generis.

E’ affetto da un deficit di attenzione che in qualche modo ne condiziona i comportamenti, ma è un buono ed un eterno sognatore. Di certo la patologia di cui soffre lo metterà in  situazioni difficili e paradossali, che rendono la storia molto gradevole e fluente.

Le rocambolesche vicende che Carlos andrà ad affrontare in Italia e all’estero hanno una evidente connotazione cinematografica per la particolarità dei contesti e per la velocità delle azioni. Non si esclude dunque che, come è successo per altri romanzi, anche questo possa avere in futuro una trasposizione sul grande schermo.

Carlos è un uomo che ha alle spalle un vissuto difficile ma che affronta la vita giorno per giorno, così come viene. Non fa programmi a lungo termine, Carlos, il suo è un modus vivendi quotidiano che lo rende simpatico al lettore per la disarmante ingenuità e per il suo atteggiamento quasi infantile che emerge nel corso della narrazione.

Ricerca l’amore perduto e, come i personaggi dell’Orlando  Furioso di Ariosto, insegue la donna della sua vita. Carlos nella semplicità che lo contraddistingue rappresenta l’emblema dell’uomo comune che non è immune dalle problematiche sociali ed economiche ma che possiede il tratto eccezionale di chi, pur apparendo con qualcosa in meno, ha invece molto di più rispetto agli altri.

La purezza d’animo, la fantasia del bambino, la lealtà del vero amico sono aspetti peculiari del  suo personaggio. Il lettore certamente coglierà questi caratteri pregnanti che, nel lungo dipanarsi della storia, gli offriranno momenti di ilarità ma anche di profonda riflessione sulla condizione umana. Così Carlos Muños, uomo fuori dagli schemi, strampalato e affetto da una  patologia psichiatrica,  diventerà un caro amico del quale si sentirà la mancanza non appena sarà terminata la lettura della sua stravagante storia.