Reggina: le dichiarazioni di Inzaghi spiazzano e devono fare riflettere

Sui social si è scatenato un vero dibattito tra i pro ed i contro

In Italia c’è poca pazienza e la colpa è sempre degli allenatori, sotto questo aspetto bisogna crescere molto nel nostro paese. Dopo quello che è stato fatto con il Benevento, siamo andati in A e mai ci saremmo immaginati di giocare contro la Juve. Lo scorso anno ero secondo con il Brescia. A volte mi chiedo se vale veramente la pena fare questo mestiere, c’è poco rispetto ed a fine stagione rifletterò anche su questo”.

Questo l’ultimo passaggio della conferenza stampa di mister Inzaghi, dopo aver raccontato la partita, recriminato per la mancata terza vittoria consecutiva e ringraziato la sua squadra per lo sforzo che sta producendo in un momento particolarmente delicato della stagione e con molti giocatori non al meglio della condizione. L’analisi sulle difficoltà ad allenare in Italia ci stanno tutte, come anche la fretta dei presidenti che parlano di progetto e poi alle prime difficoltà mandano via l’allenatore, ma è la considerazione conclusiva del tecnico che non può passare inosservata: “a fine stagione rifletterò anche su questo“. Il suo pensiero è allargato anche alle esperienze precedenti? Alla fatica che si accumula nel ricoprire un ruolo sempre più delicato? Torna nella sua mente quel desiderio già manifestato la scorsa estate di volersi prendere una pausa dal mondo del calcio? Oppure i riferimenti sono rivolti a critiche eccessive subìte dall’allenatore amaranto nel corso di questa stagione in modo particolare nel lungo periodo di sconfitte? Non sono causali i suoi continui riferimenti alla scorsa estate, da dove si è partiti, dalla fretta nel costruire la squadra ed al ritardo sullo svolgimento della preparazione. Nonostante questo la Reggina ha disputato un grande girone di andata per poi crollare all’inizio della seconda parte per una serie di motivi che hanno portato a quel vuoto pauroso di risultati. Prima di allora da tutti gli addetti ai lavori, veniva giudicata come la squadra migliore sul piano del gioco e della brillantezza. Un grande girone di andata, quindi, la valorizzazione di due giovani prima di questa stagione sconosciuti come Pierozzi e Fabbian, il rendimento altissimo di diversi calciatori, l’impossibilità all’utilizzo di elementi che prima dell’inizio del campionato avrebbero dovuto recitare un ruolo di grandissima importanza tecnica e di esperienza come Santander, Obi e Galabinov. Poi il crollo, con il calo di forma degli uomini chiave come Gagliolo, Majer, Di Chiara, Menez, insieme ad infortuni a catena, quel tunnel che non faceva intravedere mai la luce. Da tre partite la Reggina è tornata a fare punti, esattamente sette, consolidando il quinto posto in classifica e con la possibilità di migliorarlo ancora, in attesa di quello che accadrà in seguito al deferimento, ma questo non dipende da Inzaghi. Tutto questo evidentemente non è bastato ed è per questo motivo che il tecnico ha deciso di sbottare. Speriamo sia solo uno sfogo, perchè il progetto Reggina è triennale e la società ha scelto proprio Inzaghi per condurlo, motivo per cui è necessario intervenga. La critica è libera e legittima, purchè equilibrata e razionale, Pippo avrà certamente commesso degli errori, come li commettiamo tutti, nessuno escluso. Dopo lo sfogo speriamo riesca ad assorbire la rabbia, (sa bene che anche questo fa parte del “gioco” essendone dentro da una vita) e torni a sorridere così come più volte lo abbiamo visto fare nei periodi (lunghi) di grande esaltazione. In questo momento la squadra è al quinto posto della classifica, tre società blasonate rischiano di retrocedere, altre prestigiose come Parma e Cagliari sono alle spalle, questo è il dato attuale. Nel frattempo sui social si è scatenato il dibattito.