Luca Gallo si racconta. 'Quell'inizio volutamente spavaldo ed i motivi della frenata'

"Senza il covid avrei aggredito anche il campionato di serie B"

“Dal silenzio nel corso di questi anni alla presidenza della Reggina, a due lunghi interventi consecutivi. Il presidente Luca Gallo, dopo l”intervista presso il canale ufficiale del club, ha dialogato con il giornalista Giusva Branca nel corso di “Aeroplani di carta”. Di seguito alcuni passaggi: “La prima volta che misi piede a Reggio Calabria fu tra Natale e Capodanno del 2018. Non si sentiva la Reggina a Reggio in quel periodo, magari era qualcosa di più intimo, ma non si esternava, c’era un clima di grande depressione, adesso la sento molto di più tutti i giorni, ovunque. All’inizio del mio percorso ho fatto quello che sentivo di fare e quello che dovevo fare in quel preciso momento storico. Mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto. Alla Reggina serviva una persona con il mio carattere in quel periodo. Al popolo amaranto volevo dare una inizione di dignità e volevo farlo attraverso la spavalderia. Il tifoso dentro di sè ha sempre la sua dignità, ma c’è da capire cosa pensavano gli altri. Quando presi la Reggina feci il closing il 10 gennaio. Il ds Taibi mi diceva che proponeva la Reggina a tanti calciatori, ma riceveva risposte negative. quindi ho dovuto pagare cifre fuori mercato, perchè nessuno voleva venire. Riprendere l’immagine della Reggina in modo aggressivo è servito, allora era annoverata come una nobile decaduta. Sentivo di dover dare uno shock, una spinta e dovevo farlo in maniera plateale. Ha fatto molto anche il mio carattere, quella cosa è piaciuta alla gente, forse fatto da un’altra persona poteva sembrare una forzatura”.

Senza il covid avremmo aggredito anche la B

“In quel momento quelle che sono state ritenute spese esagerate ed alcune volte inutili, erano imvece supportabili, adesso, dopo la prima parte di covid e nell’attuale parte di covid certamente no. La Reggina in serie C per me era un insulto, per la sua storia, per quello che valeva a livello nazionale. Il modo di muoversi è stato vincente a livello di risultati sportivi e di immagine. E’ stata ridata anima e cuore ad un club in quel momento in difficoltà. Se non ci fosse stato il covid avremmo aggredito anche il campionato di serie B, per me non passa nessuna differenza tra i due campionati. L’obiettivo mio era quello di rendere la Reggina un club spavaldo e vincente”.